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Yachting: significato e pronuncia

Andiamo alla scoperta del termine yachting : cosa significa e quali settori abbraccia? Continuate a leggere.

Yachting, traduzione e significato

Il sostantivo yachting (pronuncia /ˈjɒt.ɪŋ/) deriva dal verbo inglese ‘to yacht’ e può essere letteralmente tradotto in ‘ navigazione da diporto ’ (dal verbo francese ‘ se déporter ’ = ‘sollazzarsi’), ovvero la navigazione su mezzi privati (imbarcazioni da diporto), in acque marittime o interne, a scopi puramente ricreativi.

La pratica dello yachting si diffonde negli anni settanta, proponendo uno stile di vacanza, ma anche di vita, ispirato all’ amore per il mare, il vento e la scoperta, alla totale libertà e all’ avventura, il cui comune denominatore diviene la vita in barca. Fare yachting permette infatti di navigare di caletta in caletta, scoprendo luoghi altrimenti irraggiungibili e spesso incantati, godendo di albe e tramonti da sogno, delle bellezze della natura e di tuffi in acque cristalline, assaporando il mare in ogni sua sfumatura. Una passione ed uno stile di vita che non si esauriscono tuttavia alla pura navigazione, ma si esprimono in tante diverse sfaccettature.

Abbigliamento yachting

Yachting si può infatti definire anche l’ abbigliamento di chi ‘sente il richiamo del mare’ anche in città (altrimenti detto stile crociera o marina), in cui predominano le  righe, l’accostamento del nero e del crema, cordoni e nodi marinari: uno stile spontaneo e naturale, che fa pensare al mare e alle gite in barca, i cui protagonisti sono certamente le intramontabili magliette a righe bianche e blu, i golf in cotone blu, bianco o rosso, scarpe comode e dettagli ispirati al tema marittimo.

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Yacht

Gli yacht, imponenti barche usate create per il tempo libero e il lusso nel mondo della nautica, hanno sempre catturato l'attenzione delle persone. Queste maestose navi non solo rappresentano un simbolo di status e ricchezza, ma incarnano anche lo spirito di avventura ed esplorazione. In altre parole, uno yacht è un'imbarcazione da diporto di lusso, progettata per la navigazione da diporto e il divertimento sull'acqua. Di solito sono associati all'idea che uno yacht privato sia di proprietà di persone facoltose o famose, utilizzato per vacanze al mare, feste esclusive ed eventi mondani.

Nell'antica Grecia e a Roma, nobili e aristocratici possedevano lussuose imbarcazioni utilizzate per il tempo libero; tuttavia, il concetto moderno di yachting iniziò a prendere forma nel XVII secolo durante l'era dello yachting. L'evoluzione degli yacht era strettamente legata ai progressi nella costruzione navale e nella tecnologia della navigazione. Durante il XIX secolo, con l'avvento dei motori a vapore e i progressi dell'ingegneria navale, gli yacht iniziarono a diventare più grandi e sofisticati. I ricchi aristocratici e gli uomini d'affari dell'epoca iniziarono a commissionare yacht personalizzati per mostrare il loro status e il loro stile di vita opulento . Fu in questo periodo che il termine "yacht" divenne popolare e divenne sinonimo di eleganza e lusso nel mondo della nautica.

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tipi di yacht

L'industria nautica è un mondo affascinante e variegato, dove l'eleganza e il lusso si uniscono per creare splendide imbarcazioni da diporto. Alcuni tipi di yacht sono:

Barche a vela: conosciute anche come barche a vela, sono un'opzione classica per gli amanti del mare e della navigazione tradizionale. Queste barche usano il vento come principale fonte di propulsione e offrono un'esperienza unica e tranquilla sull'acqua. Dagli eleganti e agili yacht da regata ai lussuosi yacht a vela a più ponti, gli amanti della vela possono godere di uno stile di navigazione nostalgico ed elegante.

Motor Yacht: sono la scelta preferita da chi cerca velocità, comfort e caratteristiche moderne. Queste barche utilizzano motori a combustione interna o motori elettrici per spingersi attraverso l'acqua. Gli yacht a motore rientrano in diverse categorie come yacht da crociera, yacht da pesca sportiva, yacht da spedizione e yacht sportivi ad alta velocità. Questi yacht offrono un ampio spazio abitativo, una serie di servizi di lusso e una lunga autonomia in mare.

Superyacht : sono i colossi della nautica mondiale, veri e propri capolavori di ingegneria e design. Queste magnifiche navi, di solito lunghe più di 24 metri, sono dotate di caratteristiche stravaganti come piscine, eliporti, saloni termali, cinema privati e molto altro. I superyacht sono l'epitome del lusso e la loro costruzione personalizzata garantisce un'esperienza come nessun'altra per i loro fortunati proprietari.

Yacht

Marchi emblematici di yacht

Azimut : è un marchio italiano noto per i suoi yacht di lusso innovativi ed eleganti. Con oltre 50 anni di esperienza, Azimut si è guadagnata una reputazione per gli yacht a motore di alta qualità e per la meticolosa attenzione ai dettagli. La sua linea di prodotti spazia dagli yacht sportivi ai super yacht, offrendo una vasta gamma di opzioni per i diportisti più esigenti.

Sunseeker – Con sede nel Regno Unito, è un altro marchio iconico nel mondo degli yacht di lusso. Le loro barche sono caratterizzate da uno stile sofisticato, prestazioni eccezionali e maestria impeccabile. Inoltre, hanno creato alcuni degli yacht più riconoscibili del settore e la loro attenzione alla personalizzazione consente agli armatori di personalizzare la propria imbarcazione in base alle proprie preferenze ed esigenze.

Ferretti - L'industria degli yacht di lusso, fondata nel 1968, ha stabilito una solida reputazione per l'eccellenza del design, la qualità costruttiva e la tecnologia avanzata. Il loro portafoglio comprende una vasta gamma di yacht a motore, dagli yacht da crociera ai superyacht personalizzati. Ferretti è noto per la sua attenzione ai dettagli e per la sua attenzione nel fornire agli armatori un'esperienza di navigazione lussuosa e confortevole.

Benetti – è uno dei marchi più antichi e prestigiosi nel settore degli yacht di lusso. Con una storia che risale al 1873, questo marchio italiano ha costruito una solida reputazione per gli yacht di fascia alta e l'eccezionale maestria. Benetti è noto per la sua attenzione alla personalizzazione e alla costruzione su misura, creando yacht unici nel loro genere che soddisfano i più elevati standard di qualità ed eleganza.

Lürssen – Sono superyacht straordinari e di dimensioni impressionanti. Questa azienda tedesca, con oltre 140 anni di esperienza, si è guadagnata la reputazione di uno dei costruttori di yacht più prestigiosi al mondo. È noto per la sua attenzione all'innovazione, alla qualità eccezionale e alla costruzione personalizzata per soddisfare i desideri più esclusivi dei suoi clienti.

Feadship – è una collaborazione tra diversi cantieri navali olandesi ed è riconosciuto come uno dei leader nella costruzione di superyacht personalizzati; La sua attenzione ai dettagli e la dedizione alla creazione di yacht unici e di alta qualità rendono ogni nave, una combinazione di tradizione, tecnologia avanzata e maestria, offrendo un'esperienza eccezionale per gli armatori più esigenti.

Quanto valgono gli yacht?

Yacht

Quando si tratta di nuovi yacht, il lusso e l'esclusività si combinano per creare imbarcazioni da diporto che rappresentano uno stile di vita sofisticato. Naturalmente, questi simboli del lusso in mare non vengono senza il loro corrispondente prezzo, alcuni più costosi di altri. I fattori più rilevanti che influenzano il prezzo dei nuovi yacht, per non parlare del loro marchio, sono:

- Dimensioni e lunghezza: sono una delle principali determinanti del suo prezzo. Più grande è la barca, più materiali e manodopera sono necessari per costruirla, il che si traduce in un costo maggiore. Anche la lunghezza, misurata da prua a poppa, influisce sul prezzo; Dato che gli yacht più lunghi hanno spesso una capacità maggiore e offrono più spazio abitativo e comfort.

- Progettazione e personalizzazione: i nuovi yacht sono spesso costruiti con design personalizzati per soddisfare le preferenze e le esigenze dell'armatore. Ciò può includere funzionalità speciali, interni lussuosi, sistemi di intrattenimento avanzati e altro ancora. Più elaborata è la personalizzazione e il design, maggiore è il costo dello yacht.

- Costruzione e materiali: gli yacht di fascia alta utilizzano spesso materiali premium, come fibra di carbonio, titanio e legni esotici, che aumentano i costi di produzione; Inoltre, anche i processi costruttivi più sofisticati, come la costruzione a strati e l'uso di tecnologie avanzate, contribuiscono al valore finale dello yacht.

- Attrezzature e servizi: questo può includere piscine, vasche idromassaggio, saloni spa, palestre, cinema privati, sistemi audio di fascia alta e altro ancora. La presenza e la qualità di queste attrezzature e servizi aggiuntivi aumentano il prezzo dello yacht.

È importante tenere sempre presente che il prezzo di uno yacht nuovo non si limita solo all'acquisto iniziale. Quando si valuta il costo totale di proprietà di uno yacht, dovrebbero essere considerati anche costi aggiuntivi come manutenzione, assicurazione, salari dell'equipaggio, ormeggi e altre spese operative. Alcuni esempi di prezzi per superyacht e yacht economici sono:

Azimut Grande 25 Metri – Questo yacht di lusso ha una lunghezza di circa 82 piedi e offre un design elegante e moderno. Il suo prezzo può variare da $ 4 milioni a $ 7 milioni.

Sunseeker Predator 68 – Questo yacht sportivo lungo circa 68 piedi è noto per il suo stile aggressivo e le prestazioni eccezionali. Il prezzo di un nuovo 68 Sunseeker Predator può variare da $ 2 milioni a $ 3 milioni di dollari.

Ferretti Yachts 850 – Con una lunghezza di circa 85 piedi, questo superyacht personalizzato combina lusso ed eleganza con caratteristiche di fascia alta. Il prezzo di un nuovo Ferretti Yachts 850 può variare da $ 6 milioni a $ 10 milioni.

Benetti Delfino 95 – Con una lunghezza di circa 95 piedi, questo yacht di lusso personalizzato offre numerosi servizi e spazi abitativi di alta qualità. Il prezzo di un nuovo Benetti Delfino 95 può variare da $ 8 milioni a $ 12 milioni.

Lürssen Azzam – Considerato uno dei più grandi al mondo, questo superyacht dalle dimensioni eccezionali vanta una lunghezza di oltre 590 piedi. Il prezzo di un nuovo Lürssen Azzam è stimato in oltre 600 milioni di dollari.

Questi prezzi sono prezzi approssimativi e possono variare in modo significativo a seconda delle specifiche, della personalizzazione e delle opzioni selezionate dal proprietario. È importante tenere presente che i prezzi attuali potrebbero essere più alti o più bassi a seconda dei fattori menzionati e del mercato al momento dell'acquisto; Tuttavia, se stai cercando nuovi yacht più economici, alcune delle barche relativamente più convenienti sono:

Jeanneau Merry Fisher 795: yacht a motore di circa 26 piedi di lunghezza noto per la sua versatilità e comodità. Il prezzo di un nuovo Jeanneau Merry Fisher 795 può essere compreso tra $ 100.000 e $ 150.000.

Bavaria Cruiser 37 – Questo yacht a vela di circa 37 piedi offre un design elegante e solide prestazioni. Il prezzo di un nuovo Bavaria Cruiser 37 può variare da $ 150.000 a $ 200.000.

Four Winns Vista 255: yacht a motore di circa 26 piedi di lunghezza ideale per gite giornaliere e attività acquatiche. Il prezzo di un nuovo Four Winns Vista 255 può essere compreso tra $ 100.000 e $ 120.000.

Hanse 315 : yacht a vela di circa 32 piedi che combina un design moderno con una navigazione agile. Il prezzo di un nuovo Hanse 315 può variare da $ 150.000 a $ 200.000.

Galeon 305 HTS – Questo yacht a motore di circa 30 piedi si distingue per il design contemporaneo e la funzionalità. Il prezzo di un nuovo Galeon 305 HTS può essere compreso tra $ 200.000 e $ 250.000 dollari.

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Yacht

Documenti per l'acquisto di uno yacht

La documentazione richiesta per l'acquisto di uno yacht può variare a seconda del paese in cui avviene la transazione. Di seguito è riportata la documentazione tipicamente richiesta in alcuni paesi:

STATI UNITI D'AMERICA:

Titolo della nave o certificato di immatricolazione che attesti la proprietà dello yacht.

Un contratto legale che dettaglia i termini e le condizioni della vendita.

Documento di identificazione valido, come passaporto o patente di guida.

Per completare la transazione è necessario un numero di identificazione fiscale (TIN).

Regno Unito:

Titolo della nave o certificato di immatricolazione.

Un accordo legale tra l'acquirente e il venditore.

Documento di riconoscimento valido.

Dichiarazione dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) se applicabile.

Atto pubblico o contratto notarile di acquisto che dimostri la proprietà dello yacht.

Un contratto legale che stabilisce i termini e le condizioni della vendita.

Numero di identificazione fiscale (NIF) e pagamento delle imposte corrispondenti.

Dichiarazione fiscale e pagamento delle imposte corrispondenti, come l'imposta sul valore aggiunto (IVA).

È importante notare che i requisiti specifici possono variare. Si consiglia di consultare un avvocato o un agente specializzato in transazioni nautiche nel paese in cui si desidera acquistare lo yacht per ottenere informazioni accurate e aggiornate sulla documentazione richiesta.

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Come affermato in precedenza, gli yacht sono magnifiche invenzioni che incarnano il lusso, l'eleganza e lo spirito di avventura sui mari e, sin dalla loro creazione, continuano ad essere un simbolo di status ed esclusività. Il loro design e costruzione innovativi, combinati con comfort e servizi di bordo di lusso, li rendono il veicolo ricreativo da sogno per chi cerca un'esperienza di navigazione eccezionale. Poiché la tecnologia e il design degli yacht continuano ad avanzare, è probabile che vedremo ancora più innovazioni nel mondo dello yachting, assicurando che queste magnifiche navi continuino a catturare la nostra immaginazione e ammirazione per gli anni a venire.

Ti invitiamo a dare un'occhiata ad altri articoli su: https://yate.co/es/blog

yachting che cosa significa

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Yacht

Yacht, significato del termine e tipologie di imbarcazioni

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L’etimologia del termine yacht proviene dalla parola olandese “jacht” che all’epoca veniva utilizzata per indicare le veloci imbarcazioni a vela impiegate per dar la caccia ai pirati lungo le coste dell’Europa settentrionale.

Con il termine “yacht” si indicano invece oggi tutte imbarcazioni da diporto, a vela o a motore che siano, dotate almeno di una cabina in grado di consentire all’equipaggio di dormire a bordo.

Non esiste una definizione asseverata che definisca la lunghezza di questa famiglia di imbarcazioni ma, l’uso comune, tende a definire uno yacht come un’imbarcazione di lunghezza superiore ai 33 piedi, ovvero circa 10 metri.

Come dicevamo uno yacht può essere dotato di propulsione a vela, a motore, o mista. Può avere più di uno scafo e, se supera i 25 metri, merita anche la definizione di superyachts. Lo Yacht quando è maggiore di 50 metri viene definito megayacht e, caso sempre più frequente, quando supera i 100 metri diviene infine un gigayacht.

Uno yacht espone normalmente una bandiera che corrisponde alla nazione in cui l’imbarcazione è registrata anche perché, qual ora l’imbarcazione ne sia sprovvista, potrebbe essere catturata e condotta nel porto più vicino per essere sottoposta a un’“inchiesta di bandiera”. Quanto al diritto marittimo internazionale, lo yacht è considerato a tutti gli effetti territorio dello stato della bandiera che batte, alla cui sovranità corrispondente l’equipaggio è soggetto.

Uno yacht che batte la bandiera di uno stato, a meno di sospetto fondato di attività illecite, può essere fermato per controllo solo dalle navi militari della medesima nazione. Quando uno yacht entra nelle acque territoriali di una nazione diversa da quella di bandiera è obbligato all’esposizione della bandiera di cortesia. Tale pratica equivale a una dichiarazione di assoggettamento alle leggi di navigazione dello stato in cui si sta navigando.

A vela e a motore

La prima grande distinzione va fatta fra gli yacht a vela e quelli a motore. La diffusione attuale nel mondo di queste due famiglie è decisamente spostata verso gli yacht a motore che compongono il parco navigante in ragione del 75% circa del totale.

Il progresso ed il design hanno generato molte e diverse categorie di yacht a motore, andiamo a scoprirle insieme.

Yacht a motore

Visto da poppa uno yacht flybridge è spesso dotato di una cosiddetta spiaggetta, ovvero una piattaforma che facilità l’acceso al mare e su cui si poggiano i water-toys o semplicemente utilizzata per tuffarsi. Dalla spiaggetta si può accedere tramite una scalinata, o anche due simmetriche, al ponte principale. Talvolta fra queste due scalinate è previsto un “garage” adatto a contenere la sala macchine, un tender e altre dotazioni di bordo.

Il ponte principale è caratterizzato dalla presenza della cabina di pilotaggio, al cui interno è ricavato un grande salone open-space con divani e cucina.Dalla cabina di pilotaggio spesso si accede sottocoperta, chiamata anche ponte inferiore, dove normalmente trova spazio la zona notte, ovvero le cabine.

Yacht a motore

Sul ponte di prua vi è spesso un grande prendisole e a delimitarlo c’è un “musone” per salpare l’ancora. La prua è spesso “recintata” dai tientibene, che sono delle prese fondamentali per la sicurezza in mare.

E veniamo al perché uno yacht è definito flybridge. Il flybridge è un ponte superiore, aperto a 360 gradi e spesso coperto da un Hard-top, un tetto di norma realizzato in vetroresina. Sul flybridge c’è di norma un’ulteriore postazione di comando che permette di pilotare da una posizione più panoramica. Di sovente sul flybridge c’è un’ulteriore cucina, ma anche altri divani e prendisole.

Gli yacht open sono privi di flybridge e normalmente il loro ponte principale è completamente aperto. La postazione di comando può essere frequentemente coperta da un T-Top . Sottocoperta, in funzione della lunghezza dell’imbarcazione, sono presenti spazi vivibili per l’equipaggio che possono comprende dinette, cabine e servizi. Gli yacht open possono essere walk-around, ovvero con la possibilità di camminare liberamente lungo tutto il perimetro dell’imbarcazione, oppure possono avere la prua chiusa ed esporre cosi un piano di coperta rialzato.

yachting che cosa significa

Lo yacht coupé è uno yacht privo di flybridge, caratterizzato da un design sportivo, che ha il ponte principale aperto a poppa. Molto spesso è dotato di tetto apribile ed è sempre dotato di passavanti che collegano la poppa alla prua. Si tratta di un’imbarcazione che, in funzione delle sue dimensioni, è adatta alle crociere a medio e lungo raggio.

Yacht Coupe

È un tipo di yacht importante, che trova origini nell’East Coast americana dove veniva impiegato come barca da pesca per le aragoste. Ha un’estetica romantica, talvolta vintage, e si dota di forme sinuose che, per alcuni, richiamano gli anni 50. Molto azzeccato per la navigazione e per la convivialità, grazie anche a un ampio divano nel pozzetto, il lobster è una barca iconica che offre tanto comfort e spazio sottocoperta per almeno una cabina e un bagno.

Trawler/Navetta

Absolute Navetta 64

Il trawler è essenzialmente uno yacht destinato agli armatori che desiderano passare molto tempo a bordo, motivo per cui le volumetrie interne vengono portate al loro massimo ed il ponte superiore è sempre presente. Della famiglia dei trawler fanno anche parte le celeberrime minorchine, imbarcazioni che traggono inspirazione dalle llaüts dell’isola di Menorca.

Sempre più diffuso anche fra gli yacht a motore, per le sue intrinseche caratteristiche di stabilità e capienza, è il multiscafo. Nella stragrande maggioranza dei casi è un catamarano destinato alle lunghe permanenze in mare.

Yacht a vela

Gli yacht a vela sono imbarcazioni dove la propulsione dovrebbe principalmente essere affidata all’energia trasmessa dal vento. In passato i motori degli yacht a vela erano di bassa potenza, utilizzati prevalentemente per entrare ed uscire dai porti ma oggi, per ovvi motivi di praticità e comodità d’utilizzo, sono presenti con potenza sufficiente a far navigare lo yacht a vela con una velocità di crociera almeno pari alla sua velocità teorica di carena. Questo fa sì che le imbarcazioni a vela possano essere impiegate efficientemente anche in totale assenza di vento.

Lo Yacht a vela può essere armato in molti modi diversi, questi i più diffusi in epoca moderna:

Sloop : è l’armo più diffuso nelle imbarcazioni moderne, si caratterizza per la presenza di un solo albero dove sono armati una randa e un fiocco o un genoa. L’armo a sloop si è diffuso negli anni perchè è il più semplice da gestire in equipaggio ridotto ed è anche quello che offre il miglior rapporto fra facilità d’utilizzo e prestazioni a vela.

Cutter : Molto usato per le lunghe navigazioni è caratterizzato dalla presenza di una randa e due fiocchi armati su un unico albero. Normalmente i due fiocchi sono un genoa e una trinchetta che vengono usati singolarmente, in funzione delle condizioni meteo.

Ketch : è l’armo più usato  negli yacht a vela a due alberi e prevede un albero di maestra, dove sono armati una randa ed un genoa, ed un albero di mezzana, posto a prua dell’asse del timone, dove è armata una sola randa. Il frazionamento delle vele rende questo tipo di imbarcazione idonea alle navigazioni con cattivo tempo.

Yawl : è esattamente come il ketch ma vede l’abero di mezzana posizionato a poppa dell’asse del timone.

Gli yacht a vela possono essere monoscafi o multiscafi, ovvero catamarani o trimarani ma in ogni caso possono essere suddivisi in queste categorie di utilizzo:

Yacht a Vela

Facili da condurre e dotati di grandi spazi sopra e sotto coperta, questi yacht sono normalmente caratterizzati da un rapporto lunghezza/larghezza sbilanciato a favore della seconda, da una superficie velica contenuta e da motorizzazioni più potenti della media.

Gli interni di queste imbarcazioni sono completi e raffinati e spesso vedono ogni cabina avere il suo bagno privato.

Il piano di coperta e le atrezzature destinate alla navigazione a vela sono semplificate, spesso elettrificate e ridotte al minimo.

Crociera Regata

Yacht a Vela

In queste imbarcazioni, pur essendo ancora presenti interni lussuosi e completi, sono presenti anche tutte le attrezzature necessarie alle regolazioni di fino delle vele e la superficie velica è generosa.

Questa è una categoria dove si comincia a guardare con attenzione sia al peso complessivo dell’imbarcazione che alla forma dello scafo.

le linee di carena vengono infatti studiate per favorire le performance e, inevitabilmente, questo porta ad avere interni di dimensioni leggermente ridotti rispetto a quelli degli yacht a vela da crociera pura di pari lunghezza.

Regata Crociera

Neo 430 Roma

L’armatore che acquista questa tipologia di imbarcazioni ha già fatto regate di circolo e ora vuole cimentarsi nel livello superiore. Gli scafi sono leggeri e possono talvolta essere in carbonio, tutte le regolazni delle vele sono “di fino” ovvero improntate all’insegna del raggiungimento della massima performance.

Il piano di coperta è decisamente studiato per regatare in equipaggio e il rapporto superficie velica dislocamento è sbilanciato a favore del primo fattore, questo fa si che questi siano yacht più difficili da condurre in equipaggio ridotto ma, viceversa, in grado di esprimere performance del tutto simili a quelle delle imbarcazioni da regata pura.

Gli yacht da regata pura sono yacht a vela costruiti esclusivamente per regatare. Liberi da qualsiasi vincolo commerciale sono realizzati in funzione della tipologia di regate che si vuole affrontare e, sopratutto, del rating che si vuole ottenere. Gli interni di queste imbarcazioni sono ridotti al minimo, spesso realizzati con tubolari o in legggerissimo carbonio. Sono barche in grado di planare e di bolinare ad angoli ridottissimi dal vento ma non vengono quasi mai utilizzate in ambito diportistico.

yachting che cosa significa

Luca D'Ambrosio

Direttore responsabile, tester e giornalista. Comincia a navigare in tenera età con il padre poi da adulto scopre la vela e le regate d'altura. Lavora da più di trent'anni in editoria e naviga continuamente, soprattutto a bordo della barca della redazione, una vecchia signora dei mari che ha ristrutturato completamente e che svolge egregiamente la funzione di "laboratorio mobile" per The International Yachting Media.

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Con l’espansione del settore nautico e l’incremento delle sue attività commerciali e ricreative, è bene conoscere le regole e i limiti di navigazione , sul territorio nazionale come internazionale. La presente guida si propone di fare chiarezza sulla posizione giuridica delle unità da diporto nelle nostre acque territoriali e nei Paesi dell’U.E. o extra-comunitari e viceversa, con particolare attenzione alle navi da diporto, espressione con la quale spesso vengono designati gli yacht o superyacht.

Centro Italia Yachting® vanta una lunga esperienza nel settore nautico, nel quale opera per realizzare piscine e strutture wellness per i migliori yacht , superyacht e navi da crociera . Per qualsiasi informazione sui nostri servizi, potete contattarci al numero verde 800 931 931 o all’indirizzo [email protected] .

Ai fini del discorso qui affrontato è bene chiarire i seguenti punti:

le convenzioni internazionali prevedono la libertà di navigazione nelle acque territoriali per tutte le navi;

nelle acque marittime comunitarie non vi sono direttive che regolano la navigazione;

la navigazione nelle acque internazionali è regolata dalla Convenzione di Montego Bay del 1982 .

Le acque territoriali italiane

La sovranità dello Stato nelle acque territoriali è normata dall’art. 2 del Codice della Navigazione :

«Sono soggetti alla sovranità dello Stato i golfi, i seni e le baie, le cui coste fanno parte del territorio della Repubblica, quando la distanza fra i punti estremi dell'apertura del golfo, del seno o della baia non supera le ventiquattro miglia marine. Se tale distanza è superiore a ventiquattro miglia marine, è soggetta alla sovranità dello Stato la porzione del golfo, del seno o della baia compresa entro la linea retta tirata tra i due punti più foranei distanti tra loro ventiquattro miglia marine.

È soggetta altresì alla sovranità dello Stato la zona di mare dell'estensione di dodici miglia marine lungo le coste continentali ed insulari della Repubblica e lungo le linee rette congiungenti i punti estremi indicati nel comma precedente. Tale estensione su misura dalla linea costiera segnata dalla bassa marea.

Sono salve le diverse disposizioni che siano stabilite per determinati effetti da leggi o regolamenti ovvero da convenzioni internazionali».

Tuttavia, gli Stati hanno la possibilità di possedere una Zona Economica Esclusiva , ossia un’area dove la lo Stato ha diritto di giurisdizione e di gestione delle risorse naturali e che può estendersi fino a 200 miglia dalle linee di base da cui si misura l’ampiezza del mare territoriale. L’Italia non ha proclamato tale zona, tuttavia, ai sensi dell’art. 1 della legge 8 febbraio 2006, è stata istituita una zona di protezione ecologica del Mediterraneo nord-occidentale, del mar Ligure e del mar Tirreno, a partire dal limite esterno del mare territoriale italiano.

I limiti di navigazione

Le norme relative alla libertà di navigazione variano a seconda del tipo di unità da diporto. Le imbarcazioni da diporto e i natanti non dotati di marcatura CE (certificazione che dichiara la conformità ai requisiti essenziali di sicurezza previsti dall’Unione Europea) possono navigare fino a 6 miglia dalle costa; tuttavia, in assenza di marcatura CE, il certificato di omologazione e la dichiarazione di conformità possono abilitare alla navigazione fino a 12 miglia dalla costa. Per quanto riguarda invece le unità da diporto provviste di marcatura CE, l’abilitazione alla navigazione si lega alla categoria di progettazione, che non esprime tanto dei limiti di distanza percorribile quanto la possibilità di navigare in precise condizioni meteo marine. Le unità con marchio CE si dividono infatti in quattro categorie contrassegnate con le lettere A, B, C e D, che indicano le condizioni metereologiche entro le quali l’imbarcazione può navigare in sicurezza a qualsiasi distanza dalla costa:

categoria A : nessun limite;

categoria B : con vento fino a forza 8 e onde fino a 4 metri;

categoria C : con vento fino a forza 6 e onde fino a 2 metri;

categoria D : con vento fino a forza 4 e onde fino a 0,5 metri, sono le unità speciali abilitate alla navigazione in acque protette.

La navigazione nelle acque internazionali

Le acque internazionali , ovvero lo spazio marino che si estende oltre il mare territoriale e le Zone Economiche Esclusive, sono definite “res communis omnium”, qualcosa di comune a tutti, dove chiunque ha il permesso di navigare, pescare e condurre ricerche scientifiche. Ad ogni modo, la Convenzione di Montego Bay del 1982 introduce per la navigazione in alto mare la necessità di uno stretto collegamento fra la nave e la bandiera di appartenenza, che deve essere comprovato dai documenti di bordo. Ciò significa che nella navigazione internazionale è obbligatorio rispettare le leggi della nazione di bandiera. Pertanto, le unità non iscritte nei registri non sono autorizzate a navigare fuori dalle acque territoriali in quanto non possono provare l’appartenenza a una nazione attraverso i documenti di bordo.

Se allo Stato di bandiera è lasciato il controllo sulle questioni di natura tecnica, amministrativa e sociale a bordo, il controllo dei traffici può essere esercitato dalle navi militari di qualsiasi Paese firmatario della Convenzione, al quale è riservato il “diritto di visita” (art. 110 della Convenzione) nel caso in cui sia ragionevole sospettare che la nave sia priva di nazionalità.

Le unità da diporto di bandiera dei Paesi dell’UE e extracomunitarie nelle acque italiane

Cosa accade nel caso delle unità da diporto straniere che navigano nelle acque italiane? Le unità di bandiera dei Paesi comunitari possono transitare nelle acque territoriali italiane senza alcuna limitazione e viceversa, in quanto dal 1° gennaio 1993 gli Stati membri dell’Unione Europea hanno deliberato l’esistenza di uno spazio interno senza frontiere, dove è permessa la libera circolazione di persone, merci, servizi e capitali. Inoltre, le unità da diporto che battono bandiera di uno Stato UE sono tenute a osservare le seguenti regole:

devono avere un’assicurazione sulla responsabilità civile in conto terzi durante la navigazione nelle acque territoriali (carta verde);

possono essere trasferite nei registri italiani;

possono essere date in locazione e noleggio secondo le stesse modalità stabilite per le unità di bandiera nazionale.

Le unità da diporto battenti bandiera extracomunitaria possono navigare nelle acque territoriali dell’Unione in regime di ammissione temporanea per un tempo massimo di 18 mesi (“termine di appuramento”), previo possesso di carta verde. Trascorso questo lasso di tempo, l’unità deve essere trasferita fuori dalle acque territoriali per poi ricominciare un nuovo periodo di appuramento ed evitare la definitiva importazione con il relativo pagamento dei tributi doganali e delle sanzioni penalmente rilevanti per contrabbando. L’inizio del periodo di appuramento coincide con la dichiarazione depositata dall’armatore all’Ufficio Doganale nel primo porto di arrivo nel territorio dell’Unione. È pur vero che l’Agenzia delle Dogane Italiana ha precisato che « per un pleasure yacht, registrato in un paese terzo, la richiesta della dichiarazione verbale – prevista dall’art. 136 del CDU al fine di attestare il momento di ingresso nel territorio doganale dell’Unione – debba considerarsi una “facoltà” e non un obbligo, tenuto conto che già il semplice passaggio della frontiera dell’Unione (in questo caso l’ingresso nelle acque territoriali) comporta il vincolo al regime di ammissione temporanea ». Inoltre, con lo stesso provvedimento si autorizza l’armatura a utilizzare l’Allegato 71-01 RD, senza la richiesta di ulteriori garanzie. Possono beneficiare dell’ammissione temporanea le unità da diporto alle seguenti condizioni:

il mezzo deve essere immatricolato fuori dal territorio doganale dell’Unione;

l’immatricolazione deve essere a nome della persona fisica o giuridica stabilita al di fuori di tale territorio;

il mezzo deve essere utilizzato da persone residenti in tale territorio.

Navigazione e sostenibilità nautica

L’innalzamento delle acque, il cambio delle correnti e l’aumento dei disastri ambientali sono fatti che impongono un’attenzione sempre maggiore alla sostenibilità nautica . La produzione normativa per le navi è molto estesa, con convenzioni internazionali e una disciplina che impone al settore di dotarsi di strumenti sempre più sostenibili. Il massimo organo normativo internazionale nel settore marittimo è l’ International Maritime Organization (IMO), che combatte l’inquinamento del settore navale dalla Convenzione Internazionale per la Prevenzione dell’Inquinamento causato da Navi. La Convenzione ha introdotto strumenti importanti per valutare l’efficienza energetica delle navi, come l’Energy Efficiency Design Index, che consente di stabilire la CO2 emessa da una nave per percorrere un’unità di miglia nautiche in condizioni standard.

Tuttavia, nel diporto non è ancora così e mancano delle linee guida condivise le regole da seguire per dare una svolta sostenibile anche alla navigazione da diporto. Ad ogni modo, esistono realtà come RINA , gruppo multinazionale nato nel 2000 come spin off del Registro Italiano Navale, che ad oggi si occupa di numerosi servizi nei campi della certificazione e dell’ispezione anche in ambito nautico.

RINA rilascia certificazioni e valutazioni di conformità nel campo della sostenibilità nautica e e propone sempre nuove sfide a chi opera nel settore. Centro Italia Yachting® è una delle poche aziende nel settore a garantire il totale rispetto delle normative RINA nelle proprie realizzazioni, progettando tecnologie all’avanguardia con il preciso obiettivo di ridurre al minimo gli sprechi e garantire una navigazione sicura e rispettosa dell’ambiente. Una dimostrazione, a titolo di esempio, è data dai materiali utilizzati nelle piscine e vasche idromassaggio da collocare a bordo di navi o yacht: l’ EPS e l’XPS , i principali materiali impiegati, hanno caratteristiche eco-friendly quali la riciclabilità e l’atossicità, oltre a essere performanti per quanto concerne impermeabilità e resistenza.

Conclusioni

Conoscere le norme che regolano la navigazione nelle acque nazionali e internazionali è indispensabile per avventurarsi in mare con uno yacht o superyacht, onde evitare di incorrere in spiacevoli imprevisti e multe salate. Uno yacht può liberamente circolare nelle acque territoriali italiane nel rispetto delle regole previste dalla propria categoria di progettazione, ed è abilitato alla navigazione nelle acque internazionali previa schedatura nei registri, fermo restando che al di fuori delle acque italiane dovrà comunque rendere conto alle leggi della nazione di bandiera. Quando si naviga nelle acque territoriali di un Paese terzo, invece, è buona norma accertarsi di tutti gli obblighi afferenti alla navigazione, la parte doganale ecc., sebbene quando si navighi in un Paese dell’Unione Europea le formalità di arrivo e partenza siano ridotte all’essenziale grazie agli accordi fra gli Stati membri.

Contatteci per ulteriori informazioni e scoprire la vasta gamma di servizi per la nautica di Centro Italia Yachting®

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La forma dello scafo, l’attrezzatura, i mezzi di propulsione , il materiale di costruzione hanno subito grandi variazioni attraverso il tempo e anche a seconda del luogo di impiego. Dai grandi y. a vapore con scafo di ferro, veri piroscafi, e dalle golette oceaniche a più alberi della fine del 19° sec. e principio del 20°, si è giunti ai moderni y. a motore di 50-500 t di dislocamento fino ai motoscafi di più modeste dimensioni e alle golette bermudiane, ai grossi cutters e ketches fino alle stelle e ai dragoni ecc. La forma delle carene varia a seconda che si tratti di unità da corsa, dove tutto è sacrificato alla velocità , oppure di barche da crociera, per le quali prevalgono le qualità marine e una buona abitabilità. Lo scafo, sempre pontato, è in legno di alta qualità e di accurata costruzione per ottenere la massima resistenza con il minimo peso , oppure in speciali leghe di metalli leggeri; si sono sperimentati anche scafi a guscio o semiguscio in plastica. Gli apparati motori, principali o ausiliari, sono a combustione interna, ad accensione comandata o Diesel ad alto numero di giri per guadagnare in peso e in potenza, ma di maneggio semplice e sicuro.

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Yacht Design, cosa è successo negli ultimi 10 anni?

yachting che cosa significa

Questo è il primo di due articoli dedicati all’evoluzione  dello yacht design nell’ultimo decennio. In questa puntata prendiamo in esame le navi da diporto custom e semi custom. Successivamente ci occuperemo delle imbarcazioni di serie  

di Maria Roberta Morso

Yacht Design

Wally Power

Nel mondo dello yachting gli anni corrono in fretta scanditi dagli appuntamenti nautici internazionali e, rimbalzando da Cannes a Monaco, da Ft. Lauderdale a Miami e Genova, ma anche destinazioni più lontane quali Singapore o l’Australia, assistiamo a una evoluzione del design figlia dei tempi e delle esigenze del mercato.

Dove porta il vento? Quali imbarcazioni hanno rappresentato una svolta nello yacht design? Quali elementi configurano una tendenza. Il periodo che abbiamo deciso di analizzare è relativamente breve, 2007-2017, ma al suo interno è contenuto un anno topico, il 2008.

La crisi finanziaria internazionale esplosa in quell’anno ha rappresentato, per il mondo nautico, un vero punto e a capo. Coloro che si erano voluti illudere che il mercato potesse crescere in eterno e avevano fatto investimenti azzardati, non ci sono più.

Chi è sopravvissuto alla bonaccia piatta del mercato, ha invece dovuto affrontare una fase di profonda riflessione su strategie aziendali e commerciali, nonché su scelte stilistiche e innovazione produttiva e tecnologica.

«Nel pieno della crisi decidemmo di trovare un modo per essere appetibili sul mercato» , dichiarò in un’intervista Vincenzo Poerio, CEO Benetti. «Il nostro obiettivo era quello di tagliare i tempi di costruzione degli yacht custom, uno degli ostacoli principali in quell’importante segmento del mercato». 

Una delle strade intraprese da molti cantieri produttori di grandi yacht, fu infatti quella di sviluppare delle piattaforme navali con relativa ingegnerizzazione per poter tagliare drasticamente – anche di 6-8 mesi – i tempi di consegna. Lo yacht avrebbe avuto comunque le caratteristiche di un custom in quanto gli armatori avrebbero potuto scegliere le linee dello scafo dal galleggiamento in su, la sovrastruttura e il layout.

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A prescindere dalla crisi e dai suoi contraccolpi, direi che in generale, tranne pochi casi di autentica innovazione, l’evoluzione dello yacht design avanza lentamente e assai cautamente, guidata prevalentemente da logiche commerciali. Questa considerazione ha un retrogusto amaro e mi fa ricordare quello che sentii dire ad uno che di successo commerciale se ne intende: “La barca bella è quella che si vende!”.

Capisco il punto di vista, ma non mi piace questo approccio. La barca bella è quella bella, quella nata da un processo creativo non banale, con lo sguardo rivolto, metaforicamente, in alto. Quella che si vende può essere tutt’al più una buona barca, un buon prodotto adatto alle richieste del mercato.

Capisco che se i conti non tornano la creatività del designer rimane un puro esercizio stilistico, ma non parliamo impropriamente di bellezza, lasciamo le due categorie separate.

Personalmente sono estremamente grata a coloro che, mossi dalla passione e da una visione di grande respiro, poco o nulla legata al fattore economico in sé, rischiano e gettano i semi dell’evoluzione , anche se i frutti saranno spesso altri a raccoglierli.

Come non pensare a Luca Bassani che con i suoi Wally ha dato una sferzata alla vela prima e al motore dopo? Due yacht su tutti nella prolifica produzione Wally sono da individuare come portatori di autentica innovazione nello yacht design: il Wallygator , ketch del 1994 , e il clamoroso WallyPower 118 del 2003 che è stato un apripista i cui stilemi sono stati variamente e ampiamente utilizzati negli anni a seguire.

Altri (pochi) dotati di autentica carica innovativa sono riusciti e riescono a dare vita a prodotti che, dando un significativo contributo all’evoluzione del design, vengono anche premiati dal successo commerciale. Senza voler fare torto ad alcuno, un paio di nomi saltano alla mente: Pershing , e più di recente Arcadia e Cantiere delle Marche .

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Né l’uno né gli altri hanno scoperto l’America, ma hanno saputo imprimere uno slancio autenticamente innovativo a qualcosa che, diciamo, era nell’aria. E il mercato, in epoche diverse, li ha premiati. Yacht potenti, veloci, grintosi, energia pura i Pershing che hanno avuto un successo strepitoso.

Tranquilli, altamente abitabili, costruiti per solcare i sette mari con grande autonomia, sobriamente eleganti gli yacht del giovane Cantiere delle Marche . Insoliti, originali, funzionali, ‘verdi’ i modelli di Arcadia. Sia Cantiere delle Marche che Arcadia sono andati a occupare una nicchia e i primi sono riusciti ad accaparrarsi una fetta molto consistente di mercato nel loro segmento.

In questi casi, creatività, intuizione, conoscenza del mercato e una dose di audacia sono stati il mix vincente.

C’è chi invece va avanti con determinazione, capacità e sensibilità progettuale e, senza slanci spericolati, dà vita, passo dopo passo, a una progressiva evoluzione del prodotto. Esempi nostrani d’eccellenza sono senza dubbio nel Gruppo Ferretti, in particolare con i suoi marchi Ferretti Yachts e Custom Line che sono riusciti a mantenere alto il nome del Gruppo anche negli anni bui.

Del 2007 è ad esempio la Navetta 26 di Custom Line, capostipite di una lunga e fortunata serie di modelli portatori di un’evoluzione stilistica e tecnica costante. Le Navetta 37 e 33 che hanno debuttato a Cannes nel 2016 e nel 2017 ne sono autorevoli testimoni. Pershing prosegue nel processo di sviluppo del prodotto con il 140 in alluminio, attualmente in costruzione, che è certamente un modello straordinario.

Cammino parallelo a quello del Gruppo Ferretti per il colosso Azimut Benetti. Ricordiamo il Benetti Classic che alla fine degli anni Novanta ha dato un impulso formidabile alla produzione di yacht semi-custom. A fianco di questa produzione e di serie, Azimut Benetti è riuscito a mantenere, nonostante la crisi, un solido portafoglio di yacht custom di dimensione crescente.

Merita una menzione speciale Sanlorenzo che, dopo l’acquisto nel 2005 da parte di Massimo Perotti, ha puntato in alto macinando successi sia nella produzione seriale che in quelle semi-custom e custom.

Grandi nomi dello yachting internazionale quali Sunseeker , Palmer Johnson , Princess hanno faticato a causa della crisi, ma grazie a prodotti accattivanti e una clientela internazionale riescono a mantenere saldo il nome e lo stile che li contraddistingue.

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Sanlorenzo SX

Prima di addentrarci nell’analisi dell’evoluzione dello yacht design, è opportuno sottolineare la distinzione tra yacht di serie, semi-custom e interamente custom.

Le dinamiche produttive e progettuali sono diverse e affronteremo i due aspetti separatamente, anche se alcuni elementi accomunano le categorie soprattutto grazie all’evoluzione di materiali come il vetro che permette oggi di avere enormi superfici continue a tutto beneficio del rapporto tra interno ed esterno dello yacht, grande o piccolo che sia.

Per agevolare il lettore, anticipiamo la struttura dell’analisi dello yacht design che proponiamo. In questo primo articolo navigheremo nella fascia alta del mercato, quella degli yacht custom che offrono esempi di innovazione spinta, ma anche forti segnali di un radicato conservatorismo, dovuto prevalentemente agli armatori.

Grossi nomi italiani quali Benetti, Crn, Sanlorenzo, Picchiotti, così come gli olandesi Feadship e Heesen e il tedesco Lürssen negli ultimi dieci anni hanno prodotto yacht che rappresentano pietre miliari nella storia dello yacht design.

Parleremo anche della produzione semi-custom , un settore intrigante anche dal punto di vista stilistico. Produttori e progettisti, pur restando entro i confini del ‘facilmente commerciabile’ strizzano l’occhio agli armatori degli yacht custom proponendo soluzioni stilistiche e tecniche sofisticate.

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Arcadia 100

Il secondo articolo indagherà i segnali di evoluzione più significativi nelle produzioni di serie.  Una nota a parte meritano i cantieri che dieci anni fa non c’erano e quelli che, cambiando proprietà, hanno cambiato rotta. Cantiere delle Marche e Arcadia li abbiamo già citati, ma occupano un posto di risalto marchi come RossiNavi che si è costruito con perseveranza e serietà una reputazione di primo livello per la qualità costruttiva o Baglietto che, forte di un nome prestigioso, pur con alterne fortune ha mantenuto comunque una sua posizione nell’empireo dei produttori.

Altro marchio italiano di rilievo, ISA Yachts , dopo aver costruito degli yacht di qualità, sia semi-custom che custom, è naufragata. La nuova proprietà, grazie a ingenti investimenti su cantiere e prodotto, mira al rilancio del marchio.

La nostra analisi prende in considerazione aspetti specifici quali il layout, il rapporto interno/esterno, il disegno delle prue. Questi elementi ci forniranno esempi interessanti e indicazioni sulle tendenze più significative.

Cosa accade in Italia ma anche altrove

Nel 2007 il mercato degli yacht di lusso naviga con il vento in poppa. Cantieri italiani come Benetti e Crn producono yacht di 50-60m dalle linee molto tradizionali con connotazioni stilistiche che li rendono riconoscibili a prima vista, Annaeva, Amnesia III, Ability, GiVi. Stefano Natucci , storico progettista del cantiere viareggino, ha ormai impresso il suo personalissimo stile fluido, caratterizzato da profili compositi con linee curve e dinamiche e prue slanciate, divenuto quasi un marchio di fabbrica per i Benetti custom.

Ace Winch Barchemagazine

Lürssen Ace

Difficile, nel 2017, riconoscere un Benetti/Natucci da un Benetti/Benetti, tranne in rari casi . I grandi yacht di Crn, da parte loro, sfoggiano quasi tutti la firma autorevole dello studio Zuccon International Project . Linee compatte, sovrastrutture generose, rapporti volumetrici armoniosi. Su stilemi assai simili anche un progettista di respiro internazionale quale Espen Øino che nel 2007 firma Kismet e Saint Nicholas per Lürssen .

Baglietto, quell’anno, rompeva gli schemi con uno yacht come Tatiana Per Sempre , 44m di Paszkowski , una scheggia color acciaio con sovrastruttura bassa e un unico nastro nero di finestre da prua a poppa.

I semi dell’evoluzione c’erano e si sarebbero manifestati negli anni successivi soprattutto con l’aumentare della dimensione degli yacht custom che sarebbero diventati presto giganti da 80, 90, 100 metri e più. La grande dimensione costituisce una tendenza di questi ultimi dieci anni.

Dal 2007 in poi, crisi a parte, persino gli open, a rischio per i loro elevati consumi, diventano sempre più grandi. Del 2007 il Leopard 46m di Bacigalupo è padre di una stirpe di yacht performanti e slanciatissimi che di open hanno solo il nome e che sfoggiano persino degli spaziosi flying-bridge ben inseriti nella sovrastruttura.

Tipologia simile per gli yacht di Overmarine che a distanza di dieci anni ha riproposto un modello che debuttò nel 2007, il Mangusta 165 che, riveduto e evoluto, viene prodotto in versione E (evolution) e sta riscuotendo grande successo commerciale.

Nel 2008, Philippe Starck stupisce il mondo nautico con il suo A , 119m costruito da Blohm&Voss. A anticipa stilemi e layout che, in modalità meno estreme, verranno riproposte come la prua rovescia e un enorme beach club che si apre anche lateralmente grazie a terrazze a ribalta. Prue come la sua se ne sono viste poche, è vero, ma le belle prue slanciate ereditate dalla notte dei tempi sono state messe definitivamente in discussione.

Baglietto Andiamo Barchemagazine

Baglietto Andiamo

La prua dritta, ad esempio, è uno degli elementi stilistici che configura un’evoluzione nello yacht design dell’ultimo decennio. Oltre ad avere una forte valenza stilistica, a parità di lunghezza totale, consente l’utilizzo ottimale dei volumi interni. Tra gli yacht di grande carattere varati in Italia nell’ultimo decennio, con prue dritte o leggermente rovesce, possiamo citare sia il Benetti Nataly e, nel 2017, Seasense che gli Isa Forever One e Okto .

E qui arriviamo all’evoluzione del layout. Lo spazio interno è tiranno. Molti grandi yacht, sacrificando l’eleganza, hanno enormi sovrastrutture per accogliere tutto e di più. Il discorso vale per i semi-custom come per i custom. Lo spazio è lusso così come lo è il rapporto tra interno ed esterno.

C’è tuttavia chi va controcorrente e, consapevole del fascino della velocità, tra il 2007 e il 2015 costruisce una piccola serie di yacht custom in alluminio che hanno in comune linee super filanti che ricordano la fusoliera di un aereo: SilverYachts, proprietà tedesca e cantiere in Australia, produce quattro yacht, due di 73 metri e due di 77 che raggiungono i 27 nodi e battono i record di efficienza.

Complice la crisi, si comincia a parlare sempre più insistentemente di ‘yacht verdi’.

Molti cantieri si lanciano in operazioni, più o meno fortunate, per cavalcare l’onda dell’eco-friendly. L’ibrido fa le prime apparizioni e il Long Range 23 che il Gruppo Ferretti costruisce a marchio Mochi è antesignano di una tendenza che ancora oggi, purtroppo, stenta a prendere piede soprattutto a causa dei costi legati alle batterie al litio e ad autonomie in modalità elettrica piuttosto modeste.

Si afferma, tuttavia, l’idea che si possa andare per mare con calma, consumando poco, con yacht spaziosi e capaci di grande autonomia. Nel 2010, Tilli Antonelli , lasciata Pershing, fonda Wider . Il piacere di percorrere strade non battute e di trovare soluzioni intelligenti e funzionali non ha abbandonato Tilli che rimane un outsider.

Heesen VanTom

Heesen VanTom

A parte i Wider 42’ e il 32’ di cui parleremo nell’articolo dedicato agli yacht di serie, Tilli con Fulvio De Simoni, suo storico partner nella progettazione di yacht che hanno fatto tendenza, si lancia in un’operazione tanto audace quanto interessante: uno yacht in alluminio di circa 46 metri con propulsione diesel elettrica con azipod. Sia le linee esterne che il layout sono insoliti.

Il grande garage poppiero si apre con un meccanismo complesso e, una volta che il tender è fuori, il vano si trasforma in una lussuosa piscina. Due portelloni laterali si aprono diventando un’estensione del sofisticato beach club. Il fatto che l’operazione non sia stata commercialmente un successo nulla toglie al valore del progetto.

Ciò non è sfuggito a Massimo Perotti che ha inaugurato una collaborazione con Tilli Antonelli che, terminata la parentesi Wider, porta tutta la sua competenza in materia per lo sviluppo di una serie di ‘yacht verdi’ a marchio Sanlorenzo. Già nel corso di quest’anno verranno varati due SL 86 Hybrid . Alcuni cantieri nordici hanno fatto e fanno altrettanto, vedi Heesen Yacht con l’ammiratissimo Home , ma qui si aprirebbe un altro discorso sull’evoluzione nel mondo dello yachting che è quello delle carene sempre più efficienti e delle propulsioni ibride.

Perini Navi, leader mondiale dei grandi velieri produce tra il 2010 e il 2016 tre motoryacht magnifici della serie Vitruvius progettati da Philippe Briand : Exuma 50m, Galileo G 55m e Grace E 73m. Essenzialità di linee, grandissima autonomia per raggiungere gli angoli più remoti del pianeta, questi yacht rappresentano la quintessenza dell’eleganza e dell’efficienza.

Un elemento di sicuro impatto che ha preso piede nell’ultimo decennio è rappresentato dalle terrazze, a ribalta o scorrevoli, che consentono un rapporto diretto con il mare e, al contempo, moltiplicano lo spazio disponibile. Tutti i cantieri le adottano e risulta difficile dire chi sia stato il primo a proporle.

Sono così ambite da venir adottate anche su yacht semi-custom da Sanlorenzo, Benetti, Custom Line, Heesen, giusto per citarne alcuni. Parallelamente, le vetrate diventano sempre più grandi e la distinzione tra spazi interni ed esterni sempre meno marcata.

La zona poppiera degli yacht assume un’importanza notevole e nascono i cosiddetti Beach Club che, attrezzati di tutto punto, diventano uno dei punti di attrazione dell’intero yacht.

Benetti Seasense

Benetti Seasense

Sempre più grandi le piscine. Alpha Nero , costruito nel 2007 da Oceanco su disegno di Nuvolari e Lenard, sfoggia una piscina enorme con parete poppiera trasparente. Un colpo d’occhio pazzesco. Nel corso degli anni la tendenza si è andata consolidando, ma dobbiamo arrivare al 2017 con il Benetti Seasense per trovare una piscina altrettanto spettacolare.

In questo decennio Crn produce yacht di grande dimensione. Il 72m Azteca progettato da Nuvolari e Lenard, J’Ade 60m, figlia dell’inventiva di Norberto Ferretti e del suo progettista Gianni Zuccon, e l’ammiraglia Chopi Chopi 80m sempre di Zuccon International Project, Saramour 61m disegnata da Paszkowski, Yalla 73m di Omega Architects e Atlante 55m di nuovo di Nuvolari e Lenard, sono yacht portatori di grandi novità stilistiche.

Lo yacht design è sempre più raffinato e l’attenzione ai dettagli diventa quasi maniacale.

Riva , uno dei marchi di punta del Gruppo Ferretti, tiene alto il suo nome diventato un’icona nel mondo dello yachting. Anche nel caso di questo blasonato marchio le dimensioni crescono in questi dieci anni e le tipologie si diversificano, ma la grande classe rimane il filo rosso che accomuna la produzione Riva.

Officina Italiana Design è l’artefice del successo del cantiere nell’ultimo decennio. Modelli ‘piccoli’ affiancano grandi open e i grandi yacht Fly come il Corsaro , il 122’ Mythos e a breve vedremo il primo megayacht Riva, un 50 metri attualmente in costruzione nel cantiere di Ancona.

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Riva Corsaro

Sanlorenzo , sia nella sua produzione custom che in quella semi-custom, mette sul mercato yacht che lasciano il segno e contribuiscono all’evoluzione del design. 4H del 2007 è antesignano di una fortunata serie di yacht di diversa dimensione accomunati da linee sportive e sofisticate e dotati di numerose terrazze panoramiche.

Parallelamente alla realizzazione di yacht custom e semi-custom in acciaio e alluminio o solo alluminio, e alla produzione di raffinati yacht di serie in composito, in questi ultimi anni Sanlorenzo ha intrapreso la costruzione di yacht di cifra diversa, explorer pensati per lunghe navigazioni, come il 460 Exp e il recentissimo SX88 con scafo in vetroresina e sovrastruttura in carbonio.

Quella degli explorer è ancora una tipologia di nicchia. Destinati ad armatori amanti delle lunghe navigazioni e disposti a derogare sulla snellezza delle linee dei loro yacht, gli explorer o expedition vessel rappresentano un segmento del mercato in costante crescita in quest’ultimo decennio.

Cantiere delle Marche è il marchio che si impone in questo settore a livello mondiale con la produzione di due linee stilisticamente diverse ma accomunate da costruzione robusta e impiantistica al top. Le serie Darwin Class firmata Hydro Tech e Nauta Air di Nauta Design vengono prodotte in misure diverse e ciascuno yacht è altamente personalizzato. Il cantiere, basandosi su piattaforme navali di diverse dimensioni, modifica lunghezza e layout in base alla richiesta dell’armatore. Il successo commerciale e la qualità degli yacht sono sotto gli occhi di tutti.

Abbandoniamo l’Italia per una ricognizione dei cantieri nord-europei.

Il tedesco Lürssen , cantiere costruttore di megayacht per eccellenza, sembra non abbia risentito della crisi. Dai suoi giganteschi cantieri sono stati varati giganteschi yacht, tra cui il più grande del mondo, Azzam , un elegantissimo yacht di oltre 180m disegnato in Italia da Mario Pedol e dal suo team di Nauta Design .

L’olandese Heesen Yachts , grazie ad un azionariato determinato e a una posizione finanziaria solida, costruisce yacht on spec che prima del loro completamento vengono sempre venduti. È quello che diceva Poerio, i tempi di consegna degli yacht custom sono punitivi e non si può aspettare il cliente per iniziarne la costruzione.

azzam yacht design

Parallelamente allo studio di soluzioni stilistiche nuove affidato a Omega Architects, il cantiere di Oss in questi dieci anni ha puntato molto sull’efficienza delle carene lavorando gomito a gomito con Van Oossanen , studio di ingegneria navale tra i migliori a livello internazionale.

Yacht one-off quali Galactica Star , design Omega Architects del 2013, e Galactica Super Nova di Øino del 2016 racchiudono molti degli elementi che abbiamo identificato come significativi di una tendenza dell’evoluzione stilistica. Linee fluide ma rigorose, prive di orpelli stilistici, grandi spazi poppieri destinati al relax, grandi piscine e ancor più grandi Beach Club.

La serie semi-custom Limited Editions di Amels sembra illimitata. Limited Editions 180, 188,199, 212, 242, 272 firmati da un grande Tim Heywood sono dei sempre verdi. Parallelamente il cantiere vara anche yacht custom come il recente Here Comes the Sun , 83m sempre di Tim Heywood. Grandi volumi, forme classiche e armoniose.

Feadship , considerato il numero uno al mondo per la produzione di yacht custom, in tempi di crisi ha fatto un’incursione nel semi-custom con due modelli, F39 e F45 . Nel custom, suo territorio d’elezione, Feadship ha fatto e fa scuola in termini di yacht design, e non solo. Nel 2008 vara Predator, 72m , linee aggressive, prua rovescia, e negli anni successivi una serie impressionante di yacht di grande dimensione, tutti profondamente diversi tra loro (e dire che, nel pieno della crisi, mentre tutti si arrampicavano sugli specchi per gettare fumo negli occhi, il management di Feadship aveva molto onestamente manifestato preoccupazione per il calo degli ordini!).

Cogliendo fior da fiore, Venus 78m frutto della creatività di due geni, Steve Jobs e Philippe Starck . Linee semplici e studiatissime, come quelle dei prodotti Apple, vetrate smisurate. L’oceano e il sole entrano nei saloni, gli spazi esterni e quelli interni si compenetrano.

Venus è l’apoteosi di una tendenza. Passano gli anni e Feadship è sempre sulla cresta dell’onda. Madame Gu , 99m disegnato da Andrew Winch , nel 2014 spicca con la sua silhouette snella nel golfo di Porto Cervo. Winch è uno dei designer che fanno tendenza a livello internazionale.

Nel 2017 è la volta di Faith , 96m disegnato da Redman Whitley Dixon . Il vetro è diventato un elemento nello yacht design insostituibile. E non solo. è anche elemento strutturale. Su Faith la grande piscina è interamente realizzata in vetro e fa da tetto al beach club. Cinque strati di vetro trasparente per un totale di soli 7mm reggono tonnellate d’acqua e creano un magico effetto.

Non abbiamo l’ambizione di offrire una panoramica completa e non possiamo parlare di tutti. I molti esclusi ci scuseranno. Abbiamo usato alcuni esempi perché significativi di una tendenza, senza voler fare torto ad alcuno.

(Yacht Design, cosa è successo negli ultimi 10 anni? – Barchemagazine.com – Marzo 2018)

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Significato di yacht in inglese

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  • They spent their annual holiday on a chartered yacht in the Caribbean .
  • He spent three days adrift on his yacht.
  • His eyes were fixed on the distant yacht.
  • If they can afford a yacht, they must be rolling in it.
  • She sailed around the world single-handed in her yacht.
  • cabin cruiser
  • dragon boat
  • rubber dinghy

yacht | Dizionario inglese americano

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Il significato di APA (Advance Provisioning Allowance) è un pagamento anticipato richiesto per coprire le spese operative dello yacht durante il periodo di noleggio. Questa somma generalmente è il 30% del totale della quota di noleggio.

Perché devi pagare l’APA? Perché la tua quota di noleggio non include spese extra oltre al costo di noleggio dello yacht. Prima del tuo arrivo e durante il tuo soggiorno, tutte le spese operative (diesel e carburante, tasse portuali, tasse locali, tasse doganali, cibo, bevande, ecc.) saranno forniti dal commandante. Prima dello sbarco nel caso in cui APA sia stato completamente utilizzato può essere richiesto un pagamento aggiuntivo, se si spende meno ti verrà rimborsata la differenza.

Opus Yachting

Anno della preghiera. Che cosa significa lodare? Cantare le meraviglie di Dio con la vita

Quando lo Spirito si effonde, quando lo Spirito si manifesta, i cuori si infiammano e lo Spirito stesso incita e porta alla lode ed alla glorificazione di Dio.

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Ma in cosa consiste, la preghiera di lode? E che significa lodare? Lodare è elogiare Dio - Padre, Figlio e Spirito Santo - per quello che Lui è: santo, forte, onnisciente, onnipresente, paziente e fedele, è unico ed è Trinità. Lo lodiamo per il creato, lo lodiamo per quanto ha fatto per noi, per la nostra vita e per il nostro corpo, per i nostri genitori e familiari, per i nostri fratelli o sorelle, per il marito, la moglie, per i figli per gli amici. Lo lodiamo per l’acqua, per l’aria che respiriamo, per gli alimenti. Lo lodiamo perché tutto è grazia!

Caratteristiche della preghiera di lode Siamo stati creati per la lode e la gloria di Dio. Dopo il peccato siamo stati riscattati per la lode della sua gloria (cf. Ef. 1, 13 -14). Dio l’ha creato per farlo partecipe della sua vita, del suo amore e della sua felicità. L’uomo-creatura, sentendosi felice, è indotto spontaneamente a rivolgersi a Dio nell’adorazione e nella lode.

La lode dovrebbe sgorgare naturalmente dal suo cuore Il problema della mancanza di spontaneità nella lode risiede nel fatto che il peccato è entrato nella sua vita. L’uomo non percepisce più le meraviglie di Dio. Se non avesse peccato, e se non peccasse, la lode sarebbe tanto naturale all’uomo quanto il respirare, il mangiare, o il vivere. Più saremo liberi dal peccato e dai legami, più si apriranno i nostri occhi e si infiammerà il nostro cuore per lodare Dio.

La lode è biblica Tutti i grandi personaggi della Bibbia che hanno compiuto le grandi gesta per il Signore. Un riferimento particolare va ai salmi di Davide: una buona parte dei 150 salmi è di lode. Sarà difficile trovare un salmo che non contenga, almeno, una strofa o un verso che non lodi Dio.

La lode è liturgica La liturgia della Chiesa ha tra i suoi principali obiettivi quello di portare il popolo di Dio alla lode del Signore. La celebrazione del culto divino, dei Sacramenti, dell’Eucaristia è costantemente scandita da espressioni o preghiere di lode.

La lode è una orazione potente Quando lodiamo Dio per le sue qualità e opere, è come se “provocassimo” nel suo cuore, tutta la potenza del suo amore. Con la lode attiriamo su di noi l’amore potente di Dio, che si manifesterà in opere concrete, e talvolta meravigliose. Persone con problemi di salute, o vizi, o problemi familiari, problemi di lavoro, di convivenza, quando lodano Dio con sincerità ricevono da Dio soluzioni meravigliose per i loro problemi.

La lode è una preghiera che libera La preghiera di lode ha in sé una forza liberatrice. Essa attira su di noi la potenza liberatrice di Dio per scioglierci da qualsiasi potere che ci domina. Ci libera dai peccati, dai vizi, di soggezione al male, da contagi maligni. Persone schiave della timidezza, di rifiuto di se stessi, di parti del proprio corpo e di complessi in genere, quando lodano Dio tutte le sue qualità e capacità, si sentono liberate e guariscono. La preghiera di lode libera dall’odio e dall’invidia.

La lode genera allegria e ottimismo La vera preghiera di lode è fonte privilegiata di allegria e di ottimismo perché ci apre gli occhi sul lato buono del mondo, delle persone, della vita, del mondo intero.

La lode dell’uomo nella sua globalità La preghiera di lode può e dovrebbe essere realizzata attraverso l’impegno e la partecipazione di tutto il nostro essere: spirito, intelligenza, volontà, immaginazione, emozione, posizioni del corpo, gestualità, voce, strumenti musicali. Senza questa ispirazione intima, le manifestazioni esterne non hanno un grande significato.

Introdurre la lode nella vita Perché ciascuno di noi possa partecipare profondamente alla preghiera carismatica dobbiamo apprendere, esercitare e vivere nella nostra vita la meravigliosa, potente e così sublime preghiera di lode. Chi non loda Dio, liberamente, allegramente, anche piacevolmente, nella sua vita di preghiera personale, particolare, non riuscirà a partecipare con gioia alle riunioni di preghiera comunitaria.

L’invito di Papa Francesco Rivolgendosi al Rinnovamento nello Spirito Santo ricevuto in udienza il 20 gennaio scorso, Papa Francesco ricordava che uno degli aspetti fondanti del Rinnovamento carismatico è il servizio della preghiera, specialmente dell’adorazione e della lode. Proviamo allora ad abbandonarci fra le braccia di Dio; confidiamo e arrendiamoci alla sua azione creativa che è perdono e salvezza per tutti noi e capiremo che la preghiera e la lode diventano così il mezzo per essere guidati, passo dopo passo, nei sentieri della vera vita cristiana. Gesù è il Signore! Amen, Alleluia!

A Dio, don Arcangelo. Don Luca e il sindaco: esempio sacerdotale di vita donata a Cristo

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L’editoriale: che cosa significa amare Trieste

Il sindaco non ha gradito alcuni articoli del giornale, ma è il nostro lavoro raccontare la realtà: cogliere anche le imperfezioni della città per difenderla e farla crescere

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TRIESTE Che cosa significa amare veramente una città? Significa rapportarsi a lei come una creatura perfetta e inattaccabile, insediarla su un podio ideale e non ammettere che possa soffrire? Significa non vedere i difetti che mostra, o i pericoli che corre? Oppure amare una città significa coglierne le risorse ma anche le debolezze, con onestà, esaltare le une e concentrarsi sulle altre; significa insomma vederla anche come imperfetta, per difenderla e farla crescere.

Come una persona che si ama, come una madre o dei figli, come l’amicizia più importante o l’anima gemella.

È una domanda importante, che chiamerebbe in causa l’antropologia culturale e la sociologia; ma che, inesorabilmente, interpella la politica e pure il giornalismo. Ed è per questo che la poniamo a chiunque legga queste righe.

Roberto Dipiazza, sindaco di Trieste, non ha gradito alcuni articoli del Piccolo . E questo ci sta. Che cosa dicevano questi articoli? Diciamo – limitandoci a quelli usciti ieri – che i l Piccolo ha messo insieme, analizzato e raccontato i più recenti fatti di cronaca nera avvenuti in città , cogliendo una tendenza criminale non tragica, si badi bene, e non irreversibile; ma evidente . E oggettiva. Risse, scontri tra bande, botte, coltelli, minacce serissime alle varie incolumità: tutto documentato, riscontrato nei verbali delle forze dell’ordine e soprattutto osservato dai cittadini, spettatori e al tempo stesso vittime di questo nuovo rischio collettivo.

Dieci episodi, abbiamo selezionato e riepilogato, tracciandone una mappa perché ci pare rilevante che la geografia di questa insicurezza sia trasversale e registri intersezioni nette con le periferie così come con il centro, con le aree degradate così come con quelle turistiche.

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Dalla sparatoria in via Carducci alle risse in città, ecco la mappa della Trieste che preoccupa

Sul giornale di ieri, una dopo l’altra, tre pagine ci parlavano di questa Trieste che non è cartolina ma vita vissuta : la mappa e il racconto, appunto, poi il punto sulle centinaia di minori stranieri non accompagnati gestiti nelle strutture, che ci pare una questione sociale, nella quale l’approccio all’accoglienza e all’integrazione deve sintonizzarsi con l’efficienza dei servizi e con il rispetto delle regole; con la costruzione di contenuti di comunità e non solo di parcheggi per esseri umani.

Nella terza pagina abbiamo raccontato il sopralluogo della commissione comunale in via Flavio Gioia, all’ex mercato degli ambulanti, dove una parte di città vede possibile la sistemazione dei migranti, oggi acquartierati in condizioni inaccettabili al Silos, mentre il primo cittadino dice no.

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Accoglienza dei migranti a Trieste, il sopralluogo in via Flavio Gioia e le intenzioni del Comune

Nel Piccolo, come ogni giorno, c’era anche molto altro: e questo “altro” traduce sempre, quotidianamente, la bellezza straordinaria di Trieste, la sua storia e la sua cultura, la sua meraviglia e le sue prospettive future. Ma Dipiazza è un lettore selettivo e ha concluso, secondo noi scompostamente, che il Piccolo vuole male a questa città. Ora si badi bene, il sindaco sarà pure un amministratore longevo (23 anni di guida politica) ma il Piccolo a Trieste vuole bene dal 1881 e in questo campo è cintura nera, è il battito cardiaco della città, la ama sul serio. Non c’è un copyright dell’amore per Trieste: è di tutti, è talmente grande e importante che accoglie anche l’amore dei non triestini.

In un post social e in una serie di veementi messaggi privati, Dipiazza è arrivato persino ad augurarci “il male”, che è una roba un po’ da fattucchieri, ma insomma è una roba brutta, non si fa, suvvia. Sotto quel post sono piovuti diversi commenti. Di solito le pagine dei sindaci sono piene di consensi e di spalleggiamenti; in questo caso invece si leggono molti dissensi, onesti.

I triestini spiegano al loro primo cittadino che la situazione descritta dal Piccolo è semplicemente vera, che la postura dello struzzo che nasconde la testa sotto la sabbia non è esattamente la più efficace in questi casi , che la delinquenza non è ancora al punto di non ritorno ma bisogna correre ai ripari e, soprattutto, non negarla. La migliore risposta è stata questa, collettiva, dalla stragrande maggioranza di chi segue abitualmente l’attività del sindaco.

Noi abbiamo fatto semplicemente il nostro lavoro. Amare una città per noi non significa guardarla come uno stilnovista ammira una donna angelicata nel Tardo Duecento; significa invece proteggerla e chiedere aiuto, quando la feriscono.

Quando si deve affrontare, un problema? Per tempo, oppure troppo tardi? Non è meglio chiedersi che cosa generi certe dinamiche, ottenere più personale e attivare politiche sensibili, invece che limitarsi a dire che va tutto magnificamente?

Trieste non è Sin City e ha tutti gli strumenti per perfezionare le proprie imperfezioni ; segnalare i problemi non significa crearli ma contribuire a risolverli. Vorremmo intervistare il sindaco su tutto questo; perché questo è il nostro lavoro e perché ci pare giusto confrontarci con lui, sui nostri modi diversi di amare una città.

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Spia candelette lampeggiante: cosa significa

La spia delle candelette lampeggiante è un problema tipico dei motore diesel, ecco cosa significa.

Quando si parla di manutenzione auto vi sono diversi guasti che portano le persone a recarsi dal meccanico per cercare una soluzione, che poi possa portarli nuovamente su strada senza problemi. In questo articolo vediamo la spia delle candelette lampeggiante e che cosa significa la sua comparsa su una vettura.

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Le vetture a gasolio sono dotate di candelette per velocizzare l’accensione del motore diesel , in particolare nelle stagioni fredde quando vi è la difficoltà della combustione grazie alle temperature basse.

Di norma quando si accende un’auto diesel la spia delle candelette appare e poi scompare perché queste hanno svolto il loro compito senza problemi. Se questa invece rimane fissa ad auto accesa, o si presenta all’improvviso è sintomo di un problema .

Solitamente il problema è legato ad un malfunzionamento nell’impianto di pre-riscaldamento del motore . Naturalmente non compare dal nulla ma solitamente presenta dei sintomi che ne anticipano la venuta, questi sono:

nuvole di fumo ad avviamento a freddo

forte rumore di combustione a motore freddo

funzionamento approssimativo del motore a caldo

perdita di potenza ed elevato consumo di carburante

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Cosa fare per risolverlo?

Per risolverlo se è stato diagnosticato dall’esperto, l’unico modo è la sostituzione con una spesa che va dai 150 ai 200 euro (manodopera inclusa) un consiglio è quello di verificare lo stato di queste prima dell’inverno.

In questo modo si ha lo stato di salute e si può procedere con un eventuale cambio prima che queste causano problemi facendo spendere soldi.

Si tratta di una componente di cui spesso gli automobilisti se ne accorgono in caso di problemi ma è bene sapere gli elementi che compongono il proprio motore ed informarsi sulle relative problematiche.

In questo modo si è pronti ad anticipare i pericoli ed ad avere un’auto sempre efficiente.

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Frenulo rotto: cosa significa, cause, cura

Il frenulo rotto è una lacerazione del frenulo del pene, spesso causata da traumi durante l'attività sessuale, che può provocare dolore e sanguinamento e potrebbe necessitare di cure mediche per una corretta guarigione

Ivan Shashkin

Laureando in Medicina e Chirurgia

Studente di Medicina appassionato di immunologia ed ematologia con interesse e esperienza in ambito di ricerca.

Un frenulo è una  piccola porzione di tessuto   connettivo  che aiuta a proteggere il movimento di un organo del corpo, come la piega della pelle sotto la lingua, sotto il labbro superiore o che collega il prepuzio del pene. Normalmente con rottura del frenulo si intende la  lacerazione del tessuto del prepuzio , problematica che riguarda esclusivamente gli uomini e che provoca sintomi dolorosi. Vediamo meglio tutto ciò che c’è da sapere a riguardo, quali sono le cause, i sintomi, come viene trattata questa condizione e quando è necessario un intervento chirurgico .

Cosa si intende per frenulo rotto

Quando parliamo di  rottura del pene , generalmente in realtà non intendiamo una rottura parziale o totale dell’organo in sè, ma una una lacerazione del frenulo del pene . Questo infortunio piuttosto spiacevole riguarda tantissimi uomini, è infatti più comune di quanto si possa pensare.

Prima di chiarire meglio quali ne sono i sintomi, come si cura e quale sia la causa, è opportuno fare una piccola precisazione. In anatomia, il termine  frenulo  non riguarda esclusivamente quello del pene, ma indica un  sottile lembo di tessuto che fissa o limita di movimento di alcuni organi mobili  o loro parti. Quindi, il corpo umano possiede numerosi frenuli, come il frenulo linguale, il frenulo labiale superiore, il frenulo labiale inferiore, il frenulo del velo midollare superiore, il frenulo della valvola ileocecale e – nelle donne – il frenulo del clitoride e il frenulo delle piccole labbra.

Quindi, il termine “ rottura del frenulo ” che viene comunemente utilizzato per intendere la lacerazione del frenulo del pene non è precisa e potrebbe essere impropria. In ogni caso, tale dicitura è ormai largamente impiegata e accettata anche nell’ambiente medico per intendere la rottura del frenulo del pene, dato che proprio il frenulo in questione è quello più soggetto a lacerazione e che quindi suscita un maggior interesse, in particolare nella popolazione di sesso maschile.

Le cause del frenulo rotto

La lacerazione del frenulo può dipendere da qualsiasi attività o procedura che coinvolga il pene. Diciamo che nella maggior parte dei casi i danni avvengono in  seguito ad attività sessuale   particolarmente intensa  o durante la masturbazione eccessivamente vigorosa. Tuttavia è possibile assistere ad una lacerazione del frenulo anche in seguito a una normale attività sessuale, in particolare se ci si è sottoposti di recente ad altri tipi di procedure chirurgiche nella regione genitale. Esiste poi una piccola minoranza di casi in cui la lesione può essere autoinflitta, può essere iatrogena, ossia conseguenza di procedura medica, o avvenire per incidenti non legati al rapporto sessuale.

È poi possibile che il frenulo si danneggi per la presenza di alcune  particolarità anatomiche che possono predisporre alla rottura , ovvero:

  • Frenulo corto : un’anomalia per cui il frenulo del pene è più breve rispetto alla norma.
  • Frenulo particolarmente sottile , che è quindi più soggetto a danneggiamenti.

Comunque, più della metà di tutti i casi che coinvolgono un frenulo lacerato insorgono a causa di traumi legati ai rapporti sessuali, in particolare in condizioni di sesso particolarmente violento.

I sintomi del frenulo rotto

Il sintomo principale di un frenulo lacerato è il  dolore , che tende ad aumentare nei momenti in cui aumenta la pressione della zona, come avviene durante la masturbazione o i rapporti sessuali. Potrebbe anche accadere che ci sia sanguinamento dai genitali  immediatamente dopo l’incidente, causato dalla lacerazione della pelle. Tuttavia, è anche possibile che questo sintomo non si presenti, ma che ci sia esclusivamente un dolore intenso, tale da impedire il proseguimento dell’attività.

Vale sottolineato che i sintomi di un frenulo lacerato non sono permanenti ma generalmente passeggeri. Con il tempo, infatti,  il frenulo si riparerà da solo  senza che siano necessari trattamenti particolari. Occorre notare, però, che il tessuto cicatriziale sostitutivo tende ad essere meno flessibile di prima: quindi, una volta che il frenulo è stato “rotto” sarà necessario prestare particolare attenzione perché l’evento non si ripeta.

La rottura del frenulo può anche causare sanguinamento. Il sanguinamento può variare in intensità a seconda della gravità dell’evento. Per esempio, può essere lieve e auto-limitante, con una piccola quantità di sangue che si presenta al momento della rottura e si ferma poco dopo, oppure può essere più significativo, richiedendo cure mediche immediate. In casi più gravi, il sanguinamento può essere abbondante e prolungato, richiedendo un intervento chirurgico per fermarlo e riparare il frenulo danneggiato. È importante affrontare prontamente il sanguinamento per evitare complicazioni.

Se si verifica sanguinamento dopo la rottura del frenulo, è consigliabile applicare una leggera pressione sulla zona con una garza pulita o un batuffolo di cotone e cercare assistenza medica il prima possibile.

Diagnosi del frenulo rotto

Di solito, la maggior parte degli uomini che decidono di richiedere una visita con uno specialista poiché lamentano questa patologia, sono in grado di ricordare ed  individuare il momento esatto in cui si è verificata la lesione , il che può aiutare notevolmente nella diagnosi.

Per questo motivo, durante una  visita andrologica , è importante che il medico rivolga al paziente domande sulle attività che egli stava eseguendo nei momenti che precedevano la presentazione dei sintomi. Seguirà poi un esame fisico per confermare la diagnosi. L’anamnesi e l’intervista al paziente saranno quindi accurate ed è fondamentale che le risposte fornite siano sincere al massimo per facilitare la diagnosi. In molti casi gli uomini opteranno per un’autodiagnosi, ma in ogni caso nella maggior parte dei casi  non saranno necessarie indagini strumentali per individuare il problema , poiché sarà sufficiente un esame obiettivo del pene per avere la certezza di frenulo rotto.

Come viene curato il frenulo rotto

Come accennato, non esiste  una terapia indicata per curare un frenulo lacerato , poiché il tessuto tende a guarire spontaneamente: sarà necessario solo tempo e riposo, che si traduce in astinenza dai rapporti sessuali. Quindi, agli uomini colpiti da rottura del frenulo verrà consigliato di  evitare i rapporti sessuali  per un determinato periodo in seguito all’incidente, in modo che il tessuto possa ripararsi al meglio.

La  durata di questo periodo  non è standard, ma può variare a seconda della gravità dello strappo e dei naturali tempi di recupero del paziente, può quindi variare da una settimana a diversi mesi. In generale, viene consigliato ai pazienti di ricominciare a svolgere attività sessuali quando si sentono bene e ritengono che la situazione patologica sia rientrata. Nei primi rapporti dopo l’incidente si consiglia di fare particolare attenzione, perché è molto probabile una lacerazione successiva, dato che il tessuto è ancora debole.

La mancata astensione dall’attività sessuale faciliterà decisamente possibili ricadute e ritarderà i tempi di guarigione. Ovviamente, eventuali ricadute o guarigioni più lente comporteranno gli stessi sintomi indicati per la prima rottura del frenulo, come sanguinamento e dolore intenso.

È possibile che il frenulo si rompa più volte?

Nonostante la ripresa possa essere rapida e non particolarmente fastidiosa,  è probabile che la lacerazione del frenulo del pene si ripresenti spesso , nello stesso punto, anche quando la prima lesione sia guarita del tutto.

Se dovesse diventare una condizione che va ad inficiare la quotidianità e danneggia la qualità della vita del paziente, è possibile  intervenire chirurgicamente , con un intervento chiamato  frenuloplastica : in questo caso il lembo di tessuto verrà ricostruito più lungo in modo che la perdita di elasticità dovuta al tessuto cicatriziale non sia invalidante.

Dopo l’intervento, gli uomini che hanno subito questa procedura dovrebbero  astenersi dalle attività sessuali per sei settimane  per consentire la guarigione dell’area.

Questo tipo di intervento è assolutamente a basso rischio, quindi sicuro ed efficace: nella maggior parte dei casi si ottengono, quindi, buoni risultati senza complicanze. Generalmente l’operazione di esegue in anestesia locale. Dopo la sedazione il chirurgo inizierà la procedura praticando un’incisione del frenulo trasversale, che verrà poi ricucito longitudinalmente. La durata della frenuloplastica sarà di  circa 15-30 minuti  e dipenderà dalla complessità del rimodellamento. Per una giusta convalescenza – oltre all’astinenza – il medico potrebbe prescrivere alcune cure topiche, come pomate.

Prevenzione

Non esiste una vera e propria prevenzione  per evitare lacerazioni del frenulo. Si può, tuttavia, evitare una masturbazione particolarmente vigorosa o rapporti sessuali eccessivamente energici.

È anche altamente consigliato affrontare prontamente tutti i possibili problemi che possono predisporre alla rottura del frenulo come il frenulo corto.

Fonti bibliografiche:

  • Janet Brito, Tim Jewell , What Should You Do If Your Penile Frenulum Tears?
  • Kevin Martinez, Alex Bell , Frenulum tear: Is it serious?

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Oggi è la Pentecoste: che cosa significa per i cristiani

Corriere Nazionale

Oggi le celebrazioni della domenica di Pentecoste: si ricorda il giorno in cui avvenne l’effusione dello Spirito Santo su Maria e sugli Apostoli riuniti nel Cenacolo

pentecoste

Domenica  19 maggio 2024  si festeggia la  Pentecoste . Dopo la Pasqua le celebrazioni della domenica di Pentecoste rappresentano un momento fondamentale per il calendario liturgico cristiano perché si ricorda il giorno in cui avvenne l’ effusione dello Spirito Santo su Maria e sugli Apostoli  riuniti insieme nel Cenacolo a Gerusalemme, e la conseguente nascita della Chiesa cristiana. Lo Spirito Santo, infatti, rappresentato da lingue di fuoco, dà agli Apostoli il compito di predicare la venuta di Cristo e gli dona la capacità di esprimersi in ogni lingua.

«Mentre il giorno di Pentecoste stava per finire, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne all’improvviso dal cielo un rombo, come di vento che si abbatte gagliardo, e riempì tutta la casa dove si trovavano. Apparvero loro lingue come di fuoco che si dividevano e si posarono su ciascuno di loro; ed essi furono tutti pieni di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue come lo Spirito dava loro il potere d’esprimersi» . ( At  2, 1-4)

PENTECOSTE: QUANDO SI FESTEGGIA

Perché la Pentecoste si festeggia ogni anno in un giorno diverso?  I cristiani con il termine Pentecoste intendevano il periodo di cinquanta giorni dopo la Resurrezione di Gesù Cristo (dal greco antico la traduzione letterale è proprio ‘cinquanta giorni’): ecco perché ogni anno cade in una domenica diversa, essendo la Pasqua una festa ‘mobile’, lo è di conseguenza anche la Pentecoste. Anticamente, in questo periodo di festa che durava molti giorni, veniva  conferito il Battesimo  a chi non aveva potuto riceverlo durante la Pasqua.

La  Pentecoste ebraica , invece, inizialmente legata alle primizie del raccolto oggi è detta ‘Shavuot’, o festa delle settimane e viene celebrata sette settimane dopo la Pasqua ebraica, cominciando a contare dal secondo giorno di Pasqua: celebra la rivelazione di Dio sul Monte Sinai dove ha donato al popolo ebraico la Torah.

LA MESSA DI PENTECOSTE CELEBRATA DAL PAPA E LE TRADIZIONI

In Italia  il Papa celebra la Messa di Pentecoste e i paramenti dei sacerdoti sono di colore rosso , a simboleggiare lo Spirito Santo che discese sotto forma di lingue di fuoco. A Roma è ancora usanza gettare  sui fedeli petali di rose , una tradizione in uso fino al 1800 e che ora viene riproposta nelle celebrazioni presso il  Pantheon .

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Domiciliazione bancaria

La domiciliazione bancaria è un metodo di pagamento elettronico che consente ad un soggetto (ad esempio un’azienda o una pubblica amministrazione) di incassare pagamenti direttamente dal conto corrente dei propri clienti, previa autorizzazione degli stessi. Questo metodo di pagamento è particolarmente utilizzato per il pagamento di bollette, canoni di leasing, rate di prestiti o mutui, abbonamenti e altre spese ricorrenti.

Domiciliazione bancaria, come funziona

La domiciliazione bancaria si basa su un accordo tra il debitore (il cliente) e il creditore (l’azienda o l’ente che riceve il pagamento). Il debitore fornisce al creditore le informazioni necessarie per addebitare l’importo dovuto sul proprio conto corrente, come ad esempio il codice IBAN e il nome della banca. Il creditore, a sua volta, richiede all’Istituto di credito del debitore di effettuare l’addebito automatico dell’importo stabilito in determinate scadenze .

Caratteristiche della domiciliazione bancaria

Le principali caratteristiche della domiciliazione bancaria sono:

  • l’ autorizzazione , il debitore deve fornire una specifica autorizzazione al creditore per effettuare l’addebito sul proprio conto corrente. Questa autorizzazione può essere revocata in qualsiasi momento:
  • la periodicità , con la domiciliazione bancaria che può avvenire con cadenza periodica, ad esempio mensile o trimestrale, oppure in modo sporadico per pagamenti singoli;
  • la certezza del pagamento , con il creditore che ha la garanzia di ricevere i pagamenti puntualmente e senza rischi di smarrimento o ritardi;
  • la riduzione delle operazioni manuali , come quelle degli assegni o dei bonifici.

I vantaggi della domiciliazione bancaria

La domiciliazione bancaria offre una serie di vantaggi sia al debitore che al creditore :

  • per il primo, questo metodo di pagamento garantisce comodità e facilità nel gestire le proprie spese ricorrenti;
  • per il secondo, invece, rappresenta un modo efficiente per riscuotere i pagamenti in modo rapido e sicuro.

In conclusione, la domiciliazione bancaria è uno strumento importante nel contesto dei metodi di pagamento, poiché semplifica e automatizza il processo di incasso delle spese ricorrenti direttamente dal conto corrente del debitore.

Termini correlati

  • Conto corrente
  • Assegno Bancario

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Non binario, cosa significa? Non sono né lui, né lei: tutto quello che c'è da sapere su questa identità di genere

Nemo, il cantante svizzero 24enne, è la prima persona non binaria a vincere l'eurovision. ma cosa significa essere non binario.

Non binario, cosa significa? Non sono né lui, né lei: tutto quello che c'è da sapere su questa identità di genere

Nemo , il cantante svizzero 24enne,  è la prima persona non binaria a vincere l' Eurovision . Ma cosa significa essere non binario?

Il significato

 Il termine non binario indica il non riconoscersi strettamente né nel genere maschile né in quello femminile e in inglese si riferiscono a se stessi con i pronomi they/them (loro/essi). Identificarsi nel genere non-binario significa non riconoscersi nella tradizionale distinzione uomo/donna. Chi vive questa identità non si sente esclusivamente uomo o donna, ma si può percepire come entrambi, una combinazione dei due, o direttamente “altro”. Secondo la Human Rights Campaign, tale definizione comprende chi non si identifica esclusivamente come uomo o donna. «Le persone non-binarie possono identificarsi come uomo e donna, come una via di mezzo o come una persona che non rientra in queste categorie», si legge sul sito.

Le identità non binarie

Le persone non binarie possono identificarsi come appartenenti a più di un genere, a nessun genere o oscillanti tra generi. L'identità di genere è distinta e indipendente dall'orientamento sessuale. L'espressione nasce come reazione allo standard sociale che divide gli esseri umani in maschi e femmine. Le persone che si identificano come non binarie rifiutano completamente questa concezione, dice Courtney D'Allaird, vicedirettrice del Gender and Sexuality Resource Center dell'Università di Albany. «Quello che rivendicano è di essere molto più complessi di così. Non vogliono essere incasellati».

Le icone "non binarie"

Dalla cantante americana Demi Lovato all'attrice Elliot Page, sono molte le star che hanno abbracciato questa definizione. Il 19 maggio scorso, Demi Lovato ha fatto coming out come persona non binaria, annunciando l’utilizzo dei pronomi They/Them.“Cambierò ufficialmente i miei pronomi in They/Them. Sento che questo rappresenti al meglio la fluidità nella mia espressione di genere”. “Non solo la mia vita è stata un viaggio per me stessə. La vivevo anche per quelli che si trovano dall’altra parte delle telecamere“.

Elliot Page

Sebbene ormai tutti conoscano la transizione di Elliot, la sua identità non binaria viene spesso trascurata. Nella sua prima intervista dopo il coming out come persona trans, Elliot ha rivelato che gli piace definirsi un “ragazzo transgender”, ma anche non binario e queer. “È un viaggio complicato e un processo in corso“, aveva sottolineato il divo, da poco tornato su Netflix.

Janelle Monae

Janelle Monáe ha rivelato per la prima volta la sua identità non binaria l’anno scorso durante lo show Red Table Talk di Jada Pinkett Smith.La cantante americana nominata otto volte ai Grammy Awards, scopertasi attrice e vista nei film Moonlight, Il diritto di contare e Glass Onion – Knives Out, ha fatto così il suo coming out – anche se lei preferisce definirlo “coming in” -: «Semplicemente non mi vedo solo come una donna. Sento tutta la mia energia. Sento che Dio è molto più grande del “lui” o del “lei”». Monáe, che si era dichiarata pansessuale nel 2018, ha aggiunto: «Starò sempre con le donne nere. Ma vedo solo tutto ciò che sono, oltre il binario».

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Cosa si intende per dominanza dei quadricipiti e quali sono i rischi per i runner?

Sport e attività.

Ecco alcuni modi per scoprire se hai quadricipiti dominanti e una serie di consigli su cosa fare per prevenire gli infortuni e migliorare le prestazioni.

Cosa significa essere runner con dominanza dei quadricipiti e quali sono i rischi?

Se senti i quadricipiti particolarmente tesi e indolenziti dopo una corsa, hai dolore al ginocchio quando aumenti la distanza percorsa o semplicemente non senti l'attivazione dei glutei quando fai degli squat, molto probabilmente la dominanza dei quadricipiti (cioè l'uso eccessivo di questi muscoli) è un problema che ti riguarda.

Sebbene essere runner con dominanza dei quadricipiti non sia di per sé un male, questa condizione spesso crea una reazione a catena negativa che può portare a una postura scorretta e a infortuni legati alla corsa , come il dolore al ginocchio e la periostite tibiale . Continua a leggere per scoprire se sei una persona con dominanza dei quadricipiti e cosa puoi fare per prevenire gli infortuni e migliorare, a lungo termine, le prestazioni nella corsa.

(Articolo correlato: Come aumentare la distanza nella corsa senza subire infortuni secondo gli esperti )

Cos'è la dominanza dei quadricipiti?

Cosa significa essere runner con dominanza dei quadricipiti e quali sono i rischi?

Cosa si intende, esattamente, per "dominanza dei quadricipiti"? "Come suggerisce il nome, la dominanza dei quadricipiti è uno squilibrio che si verifica quando i quadricipiti, un gruppo di quattro muscoli che compongono la parte anteriore della coscia, sono utilizzati eccessivamente rispetto ai muscoli del lato posteriore delle gambe, cioè i muscoli posteriori delle cosce, i glutei e i polpacci", afferma Jason Machowsky, C.S.C.S. , R.D. e fisiologo clinico certificato dell'esercizio fisico.

I quadricipiti sono uno strumento di movimento essenziale per qualsiasi attività che coinvolge la parte inferiore del corpo, come la corsa, ma possono insorgere problemi quando lavorano più del dovuto. "Si parla di dominanza dei quadricipiti quando la distribuzione della forza necessaria per l'attività è spostata eccessivamente sui quadricipiti", osserva Machowsky.

Quali sono gli indizi della dominanza dei quadricipiti?

Cosa significa essere runner con dominanza dei quadricipiti e quali sono i rischi?

Secondo Machowsky, se corri abitualmente e senti le cosce e i quadricipiti sempre molto rigidi e indolenziti, o tendi ad avvertire lo sforzo sui quadricipiti piuttosto che su glutei, muscoli posteriori delle cosce e polpacci durante altri tipi di attività, significa che sei una persona con quadricipiti dominanti.

Anche l'estrema rigidità che forse avverti quando esegui gli allungamenti dei quadricipiti o dei flessori delle anche e una limitata capacità di estensione delle anche potrebbero dipendere da questa condizione. Questi precoci segnali di allarme sono impercettibili, ma possono generare un effetto a catena che alla fine può portare al dolore.

Un segno caratteristico della dominanza dei quadricipiti è il " ginocchio del corridore ", un termine informale per un infortunio da sovrallenamento chiamato sindrome femoro-rotulea nonché una delle cause più comuni del dolore al ginocchio . Il motivo?

"Le persone con dominanza quadricipitale hanno quasi sempre anche i quadricipiti irrigiditi e, di conseguenza, la rotula sotto tensione. Questa compressione della rotula nell'articolazione del ginocchio può provocare un improvviso dolore al ginocchio quando si cammina o si scendono le scale", spiega Grayson Wickham, D.P.T. e C.S.C.S.

La rigidità dei quadricipiti e dei flessori delle anche può inoltre provocare indolenzimento e dolore agli stinchi, o periostite tibiale , oltre a dolore e infortuni alle anche. "Anche il dolore lombare potrebbe indicare una mobilità dei fianchi e, in particolare, una forza e attivazione dei glutei non ottimali. Questo perché, in mancanza di forza o di mobilità e attivazione dei glutei, la zona lombare della schiena deve compensare. Molti di questi sintomi sono dovuti a una reazione a catena", precisa Wickham.

In sintesi, la dominanza dei quadricipiti sollecita eccessivamente le articolazioni e i muscoli.

"Il corpo è come una macchina: può sopportare la forza fino a un certo punto, ma usata in modo eccessivo, tale forza potrebbe iniziare a provocare danni in assenza di controllo", osserva Machowsky. "Potresti, ad esempio, finire per consumare la cartilagine nel ginocchio; è quindi fondamentale ascoltare il corpo e non continuare a fare sforzi in presenza di dolore", aggiunge Wickham.

Se i tuoi quadricipiti sono sempre "dominanti" rispetto agli altri muscoli potresti supporre di avere quadricipiti fortissimi. "Generalmente è così, ma è anche possibile avere quadricipiti deboli, benché dominanti", precisa Machowsky.

Escludendo il dolore e la rigidità muscolare, come puoi capire se sei una persona con dominanza dei quadricipiti? Un test della dominanza quadricipitale utilizzato dagli esperti consiste nel controllo della postura durante l'esecuzione di un semplice squat a corpo libero. "Spostare le ginocchia troppo avanti mentre ci si abbassa, senza un movimento all'indietro dei fianchi, può indicare un uso eccessivo dei quadricipiti", spiega Machowsky.

"I talloni che si staccano da terra, anche di poco, sono un chiaro segnale della dominanza dei quadricipiti", osserva Wickham. Oltre che con questo test, la dominanza dei quadricipiti può essere identificata anche mediante un test muscolare dell'efficacia nell'attivazione dei glutei e dei muscoli posteriori delle cosce da effettuare con l'aiuto di persone specializzate in fisioterapia o fisiologia dell'esercizio o personal trainer certificati.

Da cosa è provocata la dominanza dei quadricipiti? È una cosa negativa?

Cosa significa essere runner con dominanza dei quadricipiti e quali sono i rischi?

"La dominanza dei quadricipiti, o meglio, qualunque disfunzione del movimento, si verifica a causa di un problema di mobilità, stabilità o postura, e ognuno di questi fattori può influire sull'altro", afferma Machowsky.

In particolare, una mancanza di mobilità delle caviglie , dei piedi o delle anche è una causa potenziale della dominanza dei quadricipiti nei runner. "In assenza di mobilità in queste articolazioni, il corpo deve compensare e questo determina schemi motori non ottimali", osserva Wickham.

La dominanza dei quadricipiti può anche dipendere da una mancanza di stabilità, intesa come capacità del corpo di mantenere l'equilibrio e supportare le articolazioni durante il movimento. "Vedo runner che corrono molto, ma non lavorano sulla mobilità, non fanno allenamenti della forza , non attivano i glutei in modo ottimale e, in generale, hanno glutei deboli", continua Wickham.

Infine, potrebbe essere necessario lavorare sulla postura o sull'andatura durante la corsa. "Se si sta tutto il tempo sui polpacci con le ginocchia piegate, questo porterà a una maggiore dominanza dei quadricipiti", afferma Wickham. "Anche una postura scorretta e una falcata troppo lunga (con la gamba anteriore troppo allungata in avanti rispetto al corpo) possono indurre ad assumere una posizione sbagliata durante la corsa, con conseguente compensazione da parte dei quadricipiti", osserva Machowsky.

Tuttavia, ricorda le sue parole: "La dominanza dei quadricipiti non è di per sé un male se non crea dolore o disfunzione". "Alcune persone, ad esempio, potrebbero essere geneticamente più predisposte a una dominanza dei quadricipiti per via della lunghezza delle ossa del femore e della tibia", spiega Wickham. Secondo Machowsky, finché sono forti anche i glutei e i muscoli posteriori delle cosce e si dà priorità alla mobilità, la dominanza dei quadricipiti non provoca necessariamente problemi.

Si può far regredire la dominanza dei quadricipiti?

Cosa significa essere runner con dominanza dei quadricipiti e quali sono i rischi?

Il primo passo per far regredire la dominanza dei quadricipiti è identificare quale, o quali, delle tre cause comuni ne provoca un uso eccessivo e poi lavorare per correggerla o correggerle. Per semplificare, mobilità, stabilità e postura corretta sono, secondo Machowsky, gli aspetti chiave.

Se il problema è la periostite tibiale, assicurati di muovere e allungare i polpacci. Se ti accorgi che non riesci a estendere le anche perché hai i quadricipiti o i flessori delle anche estremamente irrigiditi, esegui soprattutto esercizi che richiedono l' uso di un foam roller e fai stretching mirato a questi muscoli. "Un aspetto che spesso sfugge è che senza la mobilità adeguata per eseguire correttamente un'attività, avere una buona postura è impossibile", osserva Wickham.

Una possibile routine che può essere d'aiuto a runner con dominanza dei quadricipiti e problemi di mobilità? Iniziare con tecniche di rilascio muscolo-fasciale come l'uso del foam roller e continuare con uno stretching attivo o con esercizi di attivazione dei muscoli prima della corsa. Secondo Wickham, è opportuno evitare lo stretching statico, che può in realtà aumentare la predisposizione a subire lesioni.

"Per un movimento attivo è necessario uno stretching attivo. Devi allungare una determinata articolazione e poi attivarla e contrarla, o semplicemente eseguire una gamma completa di movimenti mentre l'articolazione è in una posizione specifica. In questo modo, a poco a poco, migliorerà la gamma di movimenti attivi dell'articolazione ma anche la tua capacità di attivare e contrarre i muscoli", precisa Wickham.

Se hai glutei o muscoli posteriori delle cosce deboli, concentrati su esercizi di rafforzamento della catena posteriore. Entrambi gli esperti consigliano di integrare nella routine l'hip bridge su una gamba, un esercizio semplice, adatto praticamente a tutti, oltre allo stacco rumeno su una sola gamba e agli esercizi con fasce. Il segreto è ricordare che prima di tutto si devono costruire le basi.

"Se non intervieni realmente sulla causa principale, continuerai a ripetere lo stesso schema di movimento. Devi scomporre l'attivazione dei glutei e dei muscoli delle cosce in movimenti più precisi e utilizzare tecniche di attivazione muscolare e stretching attivo per migliorare l'attivazione, la forza e la stabilità di questi muscoli", osserva Wickham.

In altre parole: "Eseguire in modo scorretto un esercizio valido o non eseguirlo affatto hanno lo stesso effetto negativo", spiega Machowsky.

E infine, Machowsky aggiunge che è necessario controllare la postura durante la corsa : "Se la tua falcata è scorretta o eccessivamente allungata in avanti o se saltelli troppo, la correzione di questi aspetti contribuirà anche a ridurre il carico eccentrico complessivo".

Non sai da dove iniziare? Coach di running di livello professionale o persone specializzate in fisioterapia o fisiologia dell'esercizio possono aiutarti a capire la causa principale della dominanza dei quadricipiti e a recuperare l'equilibrio muscolare.

Testo di Kylie Gilbert

Cosa significa essere runner con dominanza dei quadricipiti e quali sono i rischi?

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Data di pubblicazione originale: 22 maggio 2023

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Capire le bandiere nautiche: Comunicazione e simbolismo in mare

  • Capire le bandiere nautiche: Comunicazione e simbolismo in mare

Le bandiere nautiche sono una parte essenziale della comunicazione marittima, utilizzate per trasmettere messaggi, indicare avvisi e comunicare con altre imbarcazioni. Ogni bandiera rappresenta una lettera, un numero o un segnale specifico, consentendo ai marinai di trasmettere informazioni a distanza senza affidarsi esclusivamente alla comunicazione verbale.

Il codice internazionale dei segnali: Una panoramica

Il Codice internazionale dei segnali (ICS) è un sistema standardizzato utilizzato in tutto il mondo per le comunicazioni in mare. Assegna bandiere a singole lettere, numeri e frasi comuni, creando un sistema di comunicazione completo che può essere compreso da marinai di diverse nazionalità.

Comprendere le combinazioni e i significati delle bandiere

Bandiere singole e loro significato.

Le bandiere nautiche singole hanno un significato individuale che può essere essenziale per la comunicazione in mare. Ad esempio:

  • La bandiera "A" (Alfa) significa "Ho un sommozzatore a terra; tenetevi lontani a bassa velocità".
  • La bandiera "B" (Bravo) rappresenta "Sto imbarcando, scaricando o trasportando merci pericolose".
  • La bandiera "C" (Charlie) indica "Affermativo" o "Sì".
  • La bandiera "D" (Delta) sta per "State lontani da me; sto manovrando con difficoltà".

Combinazioni di bandiere e loro interpretazione

Le combinazioni di bandiere nautiche creano ulteriori significati e messaggi. Ad esempio:

  • La bandiera "Kilo" (K) sopra la bandiera "Lima" (L) indica "Dovete fermare immediatamente la vostra imbarcazione".
  • La bandiera "Quebec" (Q) sopra la bandiera "Charlie" (C) segnala "La mia imbarcazione è 'sana' e chiedo la libera navigazione".

Leggete i nostri articoli di alto livello su argomenti come la vela, i consigli per la navigazione e le destinazioni nella nostra rivista.

Bandiere da regata e da diporto

Nelle regate e nella nautica, vengono utilizzate bandiere specifiche per indicare informazioni, regole e avvertimenti relativi alla regata. Ad esempio:

  • La bandiera "AP" (Answering Pennant) esposta prima di una regata indica un rinvio.
  • La bandierina "X" segnala che è in vigore il richiamo individuale, il che significa che un partecipante deve tornare sulla linea di partenza.
  • La bandierina "N" rappresenta "No" o "Negativo" ed è usata per comunicare penalità o violazioni delle regole.

Bandiere dell'alfabeto nautico.

Bandiere dell'alfabeto nautico.

Le bandiere nautiche e il loro significato storico

Le bandiere nautiche hanno una storia ricca di secoli. Utilizzate originariamente per comunicare tra le navi prima dell'avvento della tecnologia moderna, queste bandiere hanno svolto un ruolo fondamentale nel trasmettere messaggi, identificare le navi e comunicare le intenzioni in alto mare.

Importanza del galateo delle bandiere e del loro corretto utilizzo

Un corretto galateo delle bandiere è fondamentale nel mondo marittimo. Capire come issare, esporre e maneggiare le bandiere nautiche è essenziale per garantire una comunicazione efficace, mantenere gli standard di sicurezza e mostrare rispetto per le tradizioni e i protocolli associati all'uso della bandiera.

Cosa state aspettando? Date un'occhiata alla nostra gamma di barche a noleggio e partite per alcune delle nostre destinazioni di navigazione preferite.

Le bandiere nautiche possono avere significati diversi nei vari Paesi?

Come si usano le bandiere nautiche per comunicare tra le navi, le bandiere nautiche sono utilizzate nella nautica da diporto.

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